Il mondo finirà il 21 dicembre 2012?! Controlla con il Mac

Posted 02/05/2010 by Lester in MAC NEWS

Sono ricorrenti in questi mesi riferimenti alla sedicente “profezia” Maya secondo la quale il mondo finirà il 21 Dicembre 2012. Nientemeno… Se ne sentono persino in alcuni spot pubblicitari.

Come accade quasi sempre quando entrano in gioco suggestioni escatologiche, non si sta a guardare troppo per il sottile nel far quadrare il cerchio: qualche colpetto alle fonti, un’adeguata distorsione prospettica, un po’ di fumi colorati e, voilà, il gioco è fatto.

Nel caso specifico, la questione può essere di un certo interesse. L’idea della fine del mondo nella nostra cultura è legata al computo lineare del tempo. Il mondo è iniziato in un momento lontanissimo alle nostre spalle ed ha proceduto lungo la retta del tempo sino ad oggi. Presumiamo che continuerà a farlo per un periodo imprecisato e che, forse, così com’è cominciato, potrebbe anche finire.

Esistono però altri modi di concepire il tempo. Per le grandi culture precolombiane della cosiddetta Mesoamerica, il tempo scorreva in cerchi, dando luogo a vari tipi di ciclo. La diversa durata ed il modo di calcolare questi cicli faceva sì che potessero combinarsi in ulteriori cicli sovraordinati, di durata più lunga. L’esempio basilare è dato dai due calendari fondamentali comuni ai Maya ed a tutte le culture mesoamericane.

Un primo calendario rituale, lo Tzolk’in, era costituito da 20 “mesi”, ciascuno della durata di 13 giorni (gli Spagnoli usavano appunto il termine trecena, una “tredicina”). L’anno dello Tzolk’in durava pertanto 260 giorni. A complicare però le cose, i nomi dei giorni erano 20: ogni giorno veniva identificato da un numero da 1 a 13 e da un nome. Quando si arrivava a 13, si riprendeva a contare, ma il 14º giorno prendeva il 14º nome disponibile ed il numero 1, e così via. Risulta chiaro che, con questo sfasamento tra numeri e nomi, ogni giorno dell’anno è identificabile in maniera univoca; ogni nome si ripete 13 volte, ogni volta con un numero diverso e 13 x 20 = 260.

L’altro calendario fondamentale era lo Haab’, l’equivalente dell’anno “civile”, composto da 18 mesi di 20 giorni (= 360) più un periodo ritenuto infausto di 5 giorni. Ogni giorno veniva identificato con un numero da 0 a 19, seguito dal nome del mese.

Ora, visto che a ciascun giorno dello Tzolk’in corrisponde un giorno dello Haab’, i due calendari si “ingranano”, creando un nuovo ciclo di livello, diciamo così, superiore (vengono infatti spesso rappresentati come due ruote dentate di dimensione diversa). Ogni giorno di questo ciclo è identificato in maniera univoca da quattro denominatori: 1-13 [nome giorno Tzolk’in] 0-19 [nome mese Haab’]. Poiché il minimo comune multiplo di 260 e 365 è 18.980, ogni giorno così identificato ricorrerà ogni 52 anni civili (= 18.980 : 365) e ogni 73 anni rituali (= 18.980 : 260). In altre parole, Tzolk’in e Haab’ si “riallineano” ogni 18.980 giorni.

Come identificare però in maniera altrettanto univoca un giorno in un lasso di tempo maggiore? Il medesimo giorno si ripeterà infatti in qualsivoglia ciclo di 52 anni e ne sorgerebbe una gran confusione (confusione che esiste, ad es., nella cronologia azteca).

I Maya, assai più attenti al tempo ed alla storia di quanto può risultare da questo breve abbozzo, utilizzavano una data di Computo Lungo per ovviare al problema. In estrema sintesi, la data veniva stabilita in maniera univoca contando quanti giorni erano trascorsi dalla creazione mitica. Secondo i Maya, la creazione del mondo umano ebbe luogo al completamento di un ciclo di 13 bak’t’un (= un’unità di 144.000 giorni) e viene calcolata dagli studiosi essere stata l’11 Agosto 3114 a.C. In questa sede non è possibile spiegare in dettaglio come viene calcolata la correlazione tra calendario gregoriano e Maya.

Basti dire che i Maya adattarono a questo scopo il loro sistema di numerazione vigesimale (cioè che ha per base 20, anziché 10) e che la data di computo lungo viene rappresentata da cinque cifre che indicano, nell’ordine inverso:

  • k’in (giorno)
  • winal (= 20 k’in)
  • tun (= 18 winal, per approssimarsi alla durata dell’anno solare; 360 giorni)
  • k’atun (= 20 tun; 7.200 giorni)
  • b’ak’tun (= 20 k’atun; 144.000 giorni)

Quindi la data della creazione, al compimento del 13º b’ak’tun, viene indicata come 13.0.0.0.0.

Facendo un po’ di calcoli, il compimento del prossimo ciclo di 13 b’ak’tun si verificherà il 21 Dicembre 2012. Ma poi si ricomincia…

Ebbene, questa introduzione probabilmente troppo lunga vorrebbe fornire le basi necessarie per usare Chac 2.0.9, un completo calendario Maya per Mac. Non è recente e non so se giri su SL (10.4 o superiore). In alternativa c’è anche la widget Maya Calendar. Questa è la data del 1º Maggio 2010 espressa in glifi Maya, come nelle stele:

La data di computo lungo è in questo caso 12.19.17.5.15; il giorno 1 Men 8 Wo (= giorno Men, primo della tredicina, dello Tzolk’in e 8º giorno del mese di Wo dello Haab’).

Se facciamo un breve calcolo, per giungere al prossimo 13.0.0.0.0, mancano:

  • 5 k’in (= 5 giorni; 5 + 15 = 20 e si raggiunge lo 0; gli winal divengono 6)
  • 12 winal (= 240 giorni; i tun divengono 18 )
  • 2 k’atun (= 720 giorni)

Quindi 5 + 240 + 720 = 965 giorni. Se facciamo il calcolo con il nostro calendario, troviamo che mancano… 965 giorni per giungere al 21 Dicembre 2012 (= 245 dell’anno in corso + 365 del 2011 + 355 del 2012).

La widget fa questo calcolo automaticamente (è scattata la mezzanotte, quindi mancano 964 giorni; è il giorno K’ib, secondo della tredicina, dello Tzolk’in, 9º del mese di Wo dello Haab’):

Buona continuazione…


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