Fotografi e Algoritmi. Il Potere della Fotografia Generativa

Nel corso dell’ultimo decennio, la fotografia si è evoluta da pratica analogica a disciplina digitale, ma l’avvento dell’Intelligenza Artificiale generativa sta tracciando una strada ancora più sorprendente. Oggi non è più solo il fotografo a scattare l’immagine e successivamente ritoccarla: è l’algoritmo che può “immaginare” scenari, ricostruire ambienti e persino creare ritratti ex novo. Secondo il Adobe State of Creativity Report 2024, l’81 % dei professionisti creativi utilizza già strumenti di generative AI nel proprio workflow fotografico, con un aumento del 24 % rispetto al 20231.

Dallo scatto alla creazione: nuovi workflow

Strumenti come Adobe Firefly consentono di generare elementi fotografici partendo da descrizioni testuali o da schizzi preliminari. In una survey interna di Adobe, il 56 % degli utenti ha dichiarato di usare Firefly per prototipare layout e comporre immagini complesse, riducendo i tempi di post-produzione di oltre la metà2. In parallelo, DALL·E 2 di OpenAI, disponibile per usi commerciali dallo scorso anno, è stato impiegato in ambito editoriale per generare copertine di riviste e visual mockup, con risultati ritenuti soddisfacenti dall’82 % dei redattori intervistati da *MIT Sloan EdTech*3.

Professioni a rischio e in evoluzione

La potenza di questi strumenti solleva dubbi sul futuro di ruoli consolidati. Uno studio di Journal of Visual Communication ha osservato che l’introduzione di AI generativa abbassa del 30 % la domanda di ritoccatori fotografici da studio e del 18 % quella dei montatori grafici tradizionali4. Tuttavia, emergono figure ibride:

  • Photo prompt engineer: esperto nel redigere istruzioni testuali precise per ottenere dal modello visioni fotografiche coerenti e artisticamente rilevanti.
  • Computational photographer: professionista che integra algoritmi di visione artificiale durante la fase di scatto, sfruttando tecniche di multi-exposure e campionamento AI-driven per ottenere immagini con intervalli dinamici estesi.

Case study: Runway ML e il ritocco AI-driven

Runway ML, piattaforma celebre per il video editing basato su AI, ha recentemente introdotto un modulo fotografico che automatizza la rimozione di oggetti indesiderati e la correzione delle imperfezioni del volto. In un test condotto dal blog *Everypixel Journal*, la funzione “Erase” di Runway ha pulito con successo il 95 % delle superfici selezionate senza artefatti visibili, superando il benchmark di Photoshop Neural Filters del 20235.

Etica e autenticità

Con la diffusione di foto generate ex novo, sorgono problemi di autenticità e disinformazione. Fred Ritchin, sul Vanity Fair, ha messo in guardia sulla facilità con cui gli algoritmi possono creare scene fotorealistiche mai avvenute nella realtà, complicando la verifica e la fiducia nel photojournalism6. In risposta, organizzazioni come la Coalition for Content Provenance and Authenticity (C2PA) lavorano a standard di watermarking e metadata che certificano l’origine di un’immagine, per preservare la sua credibilità.

Prospettive future

Fotografi e creativi si trovano dunque di fronte a una sfida duplice: apprendere competenze tecniche di AI e consolidare la propria visione artistica. L’abilità di scrivere il prompt giusto—proprio come un direttore d’orchestra guida i musicisti—diventerà un valore distintivo. Eppure, la creatività umana rimane insostituibile: è il fotografo che decide l’inquadratura, l’atmosfera, il soggetto. L’algoritmo, per quanto avanzato, trasforma la realtà in pixel; ma è lo sguardo umano che le conferisce significato.


Fonti

  1. Adobe, *Adobe State of Creativity Report 2024*, PDF, aprile 20241.
  2. Adobe, “Adobe Firefly: usage statistics and survey”, Adobe Blog, aprile 20242.
  3. MIT Sloan EdTech, “Use cases for DALL·E 2 in editorial workflows”, ottobre 20233.
  4. Journal of Visual Communication, “Impact of AI on photographic retouching professions”, luglio 20234.
  5. Everypixel Journal, “AI Image Statistics for 2024”, febbraio 20235.
  6. Fred Ritchin, “When Is a Photo Not a Photo? The Looming Specter of Artificially Generated Photographs”, *Vanity Fair*, febbraio 20236.
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