Mac, salvataggi intelligenti: le migliori app per il backup nel 2025

Molti utenti Mac affidano i propri salvataggi a Time Machine, l’app integrata di Apple. È semplice, gratuita e inclusa in ogni Mac, eppure – come segnala Chris Barylick su Macworld – non è affatto detto che sia la scelta migliore in assoluto. Anzi, chi vuole più controllo, più sicurezza o più versatilità può trovare alternative ben più efficaci.
Time Machine resta perfetta per la maggior parte degli utenti: backup incrementali, cronologia dei file, integrazione con Assistente Migrazione. Basta un disco esterno (o una unità NAS) e si è coperti. Tuttavia, si tratta pur sempre di backup locali, e quindi vulnerabili in caso di danni fisici o furti. La soluzione migliore? Affiancare Time Machine a un secondo sistema, magari cloud.
Tra le alternative più complete, spicca ChronoSync, ideale per chi desidera il massimo controllo. Backup, sincronizzazione, cloni avviabili, regole personalizzabili e supporto a Google Cloud e Amazon S3: tutto è gestibile da un’interfaccia ordinata e con manuali ben fatti. È una scelta pensata per utenti esigenti, ma accessibile anche ai meno esperti grazie alla versione Express inclusa nel pacchetto SetApp.
Per chi vuole una copia esatta del disco, magari da avviare su un altro Mac, le app specializzate in cloni restano imbattibili. Carbon Copy Cloner, storico software di Bombich, eccelle in questo: programmabile, compatibile con volumi NAS e ricco di opzioni, offre anche uno “SafetyNet” che evita cancellazioni accidentali. Tuttavia, la creazione di cloni avviabili resta limitata dalle restrizioni Apple sui Mac recenti.
Anche SuperDuper!, con la sua interfaccia semplice e l’ottimo supporto a script personalizzati, è tra i preferiti dagli utenti esperti. L’app è gratuita nelle funzioni base, ma sblocca opzioni cruciali (come la pianificazione) con un piccolo pagamento una tantum. Manca ancora il supporto ai backup su rete, ma come strumento di clonazione locale è affidabile e ben aggiornato.
Chi cerca invece una soluzione ibrida, che unisca backup locali e cloud, può rivolgersi a IDrive. Facile da usare, offre backup automatici di cartelle chiave e strumenti avanzati come “Snapshots” e “Rewind” per recuperare versioni precedenti dei file. Il piano gratuito offre 10 GB, mentre l’abbonamento “Mini” parte da meno di 3 dollari l’anno.
Una scelta intelligente per utenti domestici è Get Backup Pro, un’alternativa snella a Time Machine che si fa apprezzare per la sua semplicità. Supporta clonazione, backup incrementali e ripristino facile, gira senza problemi su macOS Sequoia e offre un buon livello di personalizzazione. Anche in questo caso, è incluso nel servizio SetApp.
Più minimalista ma altrettanto efficace è Mac Backup Guru, che unisce clonazione, backup incrementali e snapshot gestibili direttamente dall’utente. L’interfaccia è ridotta all’osso, ma l’affidabilità non manca. Il prezzo? Spesso sotto i 10 dollari.
Se invece l’obiettivo è un backup interamente cloud, Backblaze resta una delle scelte migliori. Fa tutto in automatico, cripta i dati, supporta i dischi esterni e offre tre modalità di ripristino (via web, chiavetta o hard disk). Non salva le app, ma per documenti, foto e video è una garanzia. E c’è anche la funzione “Locate Your Computer”, utile in caso di furto.
Infine, chi vuole una soluzione all-in-one può provare Acronis True Image for Mac: oltre al backup, include anche antivirus e protezione da ransomware. L’interfaccia può migliorare, ma le funzioni (clonazione, archiviazione, backup avviabili) sono solide. L’abbonamento parte da 49,99 dollari l’anno.
Il consiglio, alla fine, resta lo stesso per tutti: non affidarsi mai a una sola soluzione. Meglio una strategia combinata, che unisca backup locali (magari con Time Machine o una delle app citate) e una copia in cloud o fuori sede. Il rischio zero non esiste, ma con i giusti strumenti, ci si avvicina parecchio.
Fonte: Macworld, Chris Barylick, “Best Mac backup software: Top backup apps compared”, 27 giugno 2025.