Craig Federighi: “I Mac resteranno Mac. E gli iPad? Pure”

Nella progettazione di iPadOS 26 Apple ha tratto ispirazione dal Mac, a partire proprio dall’interfaccia e dalla logica delle finestre
Nella progettazione di iPadOS 26 Apple ha tratto ispirazione dal Mac, a partire proprio dall’interfaccia e dalla logica delle finestre

Durante il keynote della WWDC25, il vero protagonista non è stato un Mac, bensì il nuovo sistema di gestione delle finestre in iPadOS 26. Una novità “richiestissima dagli utenti”, e secondo Macworld, anche “la miglior implementazione multitasking mai vista su iPad”. Ma quanto si avvicina questo sistema all’esperienza Mac? Molto, almeno a prima vista: “quando ho visto iPadOS 26 ho pensato fosse macOS”, scrive Roman Loyola. E la somiglianza è tale da aver riacceso il dibattito sulla possibilità di un Mac con touchscreen.

Ma a spegnere l’entusiasmo ci pensa Craig Federighi. Intervistato da Federico Viticci di MacStories, il vicepresidente di Apple è stato netto: “Non vogliamo creare una barca-macchina, o un cucchiaio-forchetta”, riferendosi ironicamente a dispositivi ibridi che non riescono a soddisfare davvero nessuna esigenza.

Federighi ha ricordato la famosa analogia di Steve Jobs del 2010: iPad come “automobile” e Mac come “camion”, due strumenti per usi diversi. E ha ribadito che l’iPad non deve né diventare né emulare il Mac. Però ha ammesso che nella progettazione di iPadOS 26 Apple ha tratto ispirazione dal Mac, a partire proprio dall’interfaccia e dalla logica delle finestre.

Non è la prima volta che Apple nega pubblicamente progetti poi diventati realtà. Ma secondo Loyola, con l’arrivo di un possibile iPad pieghevole all’orizzonte, è probabile che Cupertino abbia davvero messo da parte – almeno per ora – l’idea di un Mac touch.

Fonte: Roman Loyola, Apple’s Federighi: Macs will be Macs, iPads will be iPads, and never the twain shall meet, Macworld

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