Dalle linee telefoniche a RaiPlay: venticinque anni di web‑TV made in Italy

Dalle linee telefoniche a RaiPlay: venticinque anni di web‑TV “made in Italy”

Dalle linee telefoniche a RaiPlay: venticinque anni di web‑TV “made in Italy”
Alla fine degli anni ’90 la TV cominciò a scorrere nei cavi telefonici a 24‑28 kbps. Era la stagione dei modem analogici e del RealVideo, il codec di Progressive Networks che prometteva «immagini da telegiornale» già su connessioni a 28,8 kbps, quando l’ADSL era per pochi pionieri . In quell’habitat digitale nacquero le prime web‑TV italiane, progetti visionari che avrebbero aperto la strada all’attuale ecosistema dello streaming.

I pionieri: Rag‑Doll, Frame e Fanta‑TV

  • Rag‑Doll Web TV – Il musicista e produttore teatrale Francesco Verdinelli cominciò a trasmettere spettacoli e rubriche in streaming nel 1997: la stampa dell’epoca la definì «la prima web‑television italiana»  .
  • Frame – Estetiche del Quotidiano – Varata sul web nel 1999, dopo l’esperienza TV su Odeon e Cinquestelle, pubblicava clip in RealVideo ottimizzate «per modem a 56 K» quando «l’ADSL era ancora per pochissimi»  . Link: frame-tv.com
  • Fanta‑TV (Fantasy – Nel Cuore del Fantastico) – Il sito, on‑line dallo stesso anno, nacque «per verificare le possibilità di fruizione di materiale video su Internet» e fu a sua volta tra le primissime web‑TV nazionali insieme a  Frame  . I video d’archivio venivano distribuiti in “bassa risoluzione, formato Real Video, per connessioni modem 56 K”  . Link: Fanta-tv.com

Queste emittenti minimaliste, spesso appoggiate a server gratuiti o hosting universitari, sperimentavano palinsesti on‑demand prima che la parola diventasse di moda. La banda era pochissima: 20 kbps di flusso video lasciavano una manciata di kilobit all’audio , ma bastava per proiettare contenuti di nicchia in tutto il mondo.

L’ingresso dei broadcaster: la fase “portal”

  • 1999 – RaiNet: la Rai crea una società dedicata ai portali Rai.it e Rai.tv e a «sette web‑TV» interne  .
  • 2002‑05 – RaiClick: nasce la prima piattaforma VOD dell’emittente pubblica, integrata con gli archivi aziendali  .
  • 2007 – Rai.tv amplia l’offerta con dirette e podcast; nel 2016 evolverà nell’attuale RaiPlay, hub di streaming multipiattaforma.

Il fronte privato

Mediaset risponde nel 2007 con il portale Video.Mediaset, capace di sfiorare «10 milioni di video visti» a poche settimane dal lancio  . Nel 2013 arriva Infinity, fusa poi in Mediaset Infinity (2021), mentre La7 sperimenta catch‑up TV e i network tematici aprono web‑canali verticali su sport, musica e intrattenimento.

Dal dial‑up allo streaming full HD

Con l’arrivo della larga banda (ADSL, poi fibra) i player abbandonano RealVideo e passano prima a Windows Media, poi a Flash e infine all’H.264/HLS. Oggi il pubblico dà per scontata l’alta definizione e l’interattività, ma molte soluzioni – dalla finestra on‑demand al palinsesto “tematico” 24/7 – erano già state prefigurate dai pionieri degli anni ’90.

Le tappe chiave (1996‑2025)

AnnoEvento
1997Rag‑Doll lancia il primo prototipo di Web TV in Italia
Fine 1999Debuttano online Frame‑TV.com e Fanta‑TV.com con streaming RealVideo a 24‑56 kbps
1999La Rai istituisce RaiNet per coordinare i portali e le web‑TV interne
2002‑2005Nasce RaiClick, prima piattaforma VOD del servizio pubblico
14 feb 2005Fondazione di YouTube negli USA, destinata a diventare il principale hub di video‑sharing online  
2005Prima release di Rai Click TV (evoluzione del progetto RaiClick)
Gen 2007Debutta Rai.tv, antesignana di RaiPlay
Apr 2007Lancio di Video.Mediaset, che supera i 10 mln di view nel primo mese
19 giu 2007YouTube lancia la versione italiana localizzata (YouTube Italia)  
2016Re‑branding a RaiPlay con catalogo full‑HD e app multipiattaforma
2021Mediaset Play e Infinity confluiscono in Mediaset Infinity
2025Le web‑TV integrano canali FAST e funzionalità AI, completando la transizione verso piattaforme industriali

La rete italiana ha conosciuto la sua prima “bassa definizione” video quando il modem era lento e analogico. Quei pacchetti RealVideo – spesso sotto i 25 kbps – hanno fatto da incubatore a formati, linguaggi e community che oggi popolano RaiPlay, Mediaset  Infinity o i canali FAST delle emittenti digitali. Chi faceva televisione con un server RealServer nel 1999 non poteva saperlo, ma stava già scrivendo la premessa della nostra dieta mediale in streaming.

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