Diciamo che ho dato al termine una valenza ampia... "educare" non mi piace nemmeno molto, ricorda "ammaestrare". Ma è solo questione di come le si prende le parole, forse.Originariamente Scritto da avrobay
Comunque, riguardo al discorso specifico, ho equiparato i cartoni alle fiabe, ai racconti (che assolvono sicuramente meglio allo scopo, ma si può comprendere come e perchè molto più spesso si mette su un dvd, piuttosto che dedicarsi al raccontare qualcosa ai bambini): in questi il bambino trova facilmente una metafora del proprio vissuto, uno "specchio magico", dove i propri sogni, le proprie paure, ecc, possono essere rivisitate con la protezione, per così dire, della fantasia. Possono aiutare - e quindi in un certo senso "educano" - a trovare soluzioni a piccoli o grandi problemi. Argomenti difficili da trattare, possono essere affrontati meglio, attraverso le favole.
Anche le esperienze più dure e complicate, trasportate in un mondo più vicino a quello del bambino, diventano meno spaventose, pur restando nella sostanza le stesse.
Un altro esempio: i personaggi, nei quali i bambini si identificano, spesso provvengono da un luogo conosciuto e sicuro (casa, mamma e papà), a seguito di un avvenimento si ritrovano in un altro luogo, a volte un po' spaventoso, ma anche affascinante e divertente (soprattutto se si sanno trovare degli alleati) e risolti problemi e difficoltà, possono finalmente muoversi nel mondo con le proprie forze, sicuri di sé...
Spero di essere stato chiaro: il discorso è molto ampio e complesso, oltre che affascinante, ma io purtroppo sono reduce da una notte insonne...
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