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Risultati da 61 a 70 di 180

Discussione: UN INCIPIT

  1. #61

     

    Il Mare dei Caraibi, in piena tempesta, muggiva tremendamente, scagliando delle vere montagne d'acqua contro i moli di Puerto Limon e le spiagge del Nicaragua e di Costarica. Il sole non era per anco tramontato, ma le tenebre cominciavano di già a scendere, come se fossero impazienti di celare la lotta accanita che si combatteva in cielo ed in terra. L'astro diurno, rosso come un disco di rame, non proiettava che radi sprazzi attraverso gli strappi delle nerissime nuvole che volta a volta lo avviluppavano. Ancora non pioveva, però le cateratte del cielo non dovevano tardare ad aprirsi
    Solamente alcuni pescatori ed alcuni soldati della piccola guarnigione spagnuola avevano osato rimanere sulla spiaggia, sfidando con ostinazione la furia crescente delle onde e le cortine d'acqua che il vento sollevava dal mare per poi spingerle addosso alle case.
    Un motivo, forse molto grave, li aveva ancora trattenuti all'aperto. Da qualche ora una nave era stata scorta sulla linea dell'orizzonte e, dalla direzione delle sue vele, pareva avesse l'intenzione di cercare un rifugio entro la piccola baia.
    In altra occasione nessuno avrebbe fatto gran caso alla presenza di un veliero, ma nel 1680, epoca in cui comincia la nostra istoria, la cosa era ben diversa.
    Ogni nave che veniva dal largo non mancava di produrre una viva emozione nelle popolazioni spagnuole delle colonie del Golfo del Messico, sia del Yucatan, del Guatemala, dell'Honduras, del Nicaragua, di Costarica, di Panama e delle grandi isole Antille.
    La paura di veder comparire l'avanguardia di qualche flotta di filibustieri, gli audacissimi pirati della Tortue, metteva lo scompiglio fra quelle industriose popolazioni. Bastava che si scorgesse qualche cosa di sospetto nelle manovre delle navi che venivano segnalate, perchè le donne ed i fanciulli corressero a rinchiudersi nelle loro abitazioni e gli uomini ad armarsi precipitosamente. Se la bandiera era spagnuola, veniva salutata con strepitosi evviva, essendo cosa piuttosto rara che fosse sfuggita alla crociera di quegli intrepidi corsari; se era di diverso colore, il terrore invadeva coloni e soldati ed impallidivano perfino gli ufficiali incanutiti al fumo delle battaglie.


    La Regina dei Caraibi - Emilio Salgari
    "... come chi sono io? Lei ha il tratto ed i modi della persona colta, signora... Si ricorderà sicuramente di Omero e dell'Odissea... Signora, io mi chiamo... Nessuno!"

    MAC PEER FORUM | MAC PEER NEWS

  2. #62
    non è l'incipit, comunque:

    "Ci abbracciavamo con forza, vecchio, e quanto più ti stringevo, tanto più grande era la certezza che da questo abbraccio iniziava il più inevitabile e definitivo dei saluti, quello di cui non abbiamo mai parlato, e che ora, mentre un'altra nuvola si frappone tra il sole di luglio e i vetri della sala vip dell'aeroporto, sembra completarsi con queste parole che
    non ti arriveranno mai, così come non mi arrivano, come non mi arriveranno mai le parole che dici dall'altra parte, sulla terrazza, con un pugno alzato, vecchio nobile, vecchio buono, vecchio compagno, vecchio amico, e se io non avessi questa testardaggine virile che mi hai dato avvolta nelle più tenere violenze, griderei il mio dolore di cucciolo ferito per non poterti dire ciao vecchio, ciao vecchio mio, ciao caro vecchio, ciao papà."

    Luis Sepulveda - La frontiera scomparsa

  3. #63
    Quintessenza di Mac Peer L'avatar di meigel
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    “Si giocava d’azzardo in quegli anni, come si era sempre giocato, con accanimento e passione; perché non c’era, né c’era mai stato a Luino altro modo per poter sfogare senza pericolo l’avidità di danaro, il dispetto verso gli altri e, per i giovani, l’esuberanza dell’età e la voglia di vivere.
    Nei paesi la vita è sotto la cenere. Per vivere come si vorrebbe da giovani ci vuole danaro; e di danaro ne corre poco. Allora si gioca per moltiplicarlo e si finisce col fare del gioco un fine, una manìa nella quale si stempera la noia dei pomeriggi e delle sere.”


    Piero Chiara – “Il piatto piange”
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    Randy Pausch

  4. #64

    .....

    Nella mia vita sono sempre state troppe le cose; Democrito di Abdera si strappò gli occhi per pensare; il tempo è stato il mio Democrito. Questa penembra è lenta e non fa male; scorre per un mite pendio e assomiglia all'eternità. I miei amici non hanno volto, le donne sono quel che erano molti anni fa, gli incroci delle strade potrebbero essere altri, non ci sono lettere sulle pagine dei libri. Tutto questo dovrebbe intimorirmi, ma è una dolcezza, un ritomo. Delle generazioni di testi che ci sono sulla terra ne avrò letti solo alcuni, quelli che continuo a leggere nella memoria, a leggere e a trasformare. Dal Sud, dall'Est, dall'Ovest, dal Nord, convergono i cammini che mi hanno portato nel mio segreto centro. Quei cammini furono echi e passi, donne, uomini, agonie, resurrezioni, giorni e notti, dormiveglia e sogni, ogni infimo istante dello ieri e di tutti gli ieri del mondo, la ferma spada del danese e la luna del persiano, gli atti dei morti, il condiviso amore, le parole, Emerson e la neve e tante cose. Adesso posso dimenticarle. Arrivo al mio centro, alla mia algebra, alla mia chiave, al mio specchio. Presto saprò chi sono.

    "Elogio dell'Ombra"......... Jorge Luis Borges

  5. #65

    .....

    Dopo il Diluvio
    ..Appena l'idea di Diluvio si fu pacata,
    una lepre sostò tra lupinelle e campanule ondeggianti e rivolse la sua preghiera all'arcobaleno attraverso la tela del ragno....

    da..... Illuminazioni......Arthur Rimbaud

  6. #66
    Mac Peer Aficionado
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    incipit

    [I]La voce femminile si diffonde dall'altoparlante, leggera e piena di promesse come un velo da sposa.
    - Il signor Malaussène è desiderato all'Ufficio Reclami.
    Una voce velata, come se le foto di Hamilton si mettessero a parlare. Eppure, colgo un leggero sorriso dietro la nebbia di Miss Hamilton. Niente affatto tenero, il sorriso. Bene, vado. Arriverò probabilmente la settimana prossima. È il 24 dicembre, sono le 16 e 15, il Grande Magazzino è strapieno. Una fitta folla di clienti gravati dai regali ostruisce i passaggi. Un ghiacciaio che cola impercettibilmente, in un cupo nervosismo. Sorrisi contratti, sudore lucente, ingiurie sorde, sguardi pieni d'odio, urla terrorizzate di bambini acciuffati da Babbi natale idrofili.
    - Non aver paura, tesoro, è Babbo Natale![I]

    IL PARADISO DEGLI ORCHI - Daniel Pennac
    [url=www.emergency.it]emergency[/url]

  7. #67

    .....

    Fine dell'infazia.... da Ossi di seppia Eugenio Montale

    ..Rombando s'ingolfava
    dentro l'arcuata ripa
    un mare pulsante, sbarrato da solchi ,
    creputo e fioccoso di spume.
    Di contro alla foce
    d'un torrente che strabboccava
    il flutto ingialliva.
    Giravano al largo i grovigli dell'alighe
    e tronchi d'alberi alla deriva......


    E non ringrazierò mai abbastanza Ismina per aver pensato questo topic

  8. #68
    Quintessenza di Mac Peer L'avatar di meigel
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    Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte ecc., oggi è caduto nell'oblio, non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri, immoralità, empietà insomma, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.

    Patrick Süskind -Il Profumo

    Se, come me, amate questo libro, non perdetevi questo film, in programmazione da qualche giorno.
    ciao
    [I]If your kids want to paint their bedrooms, as a favor to me, let ‘em do it.[/I]
    Randy Pausch

  9. #69
    Mac Peer Aficionado L'avatar di KATANGA
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    =Q=
    Luther Blissett

    per chi fosse interessato link diretto per scaricarlo assolutamente legalmente:

    http://www.wumingfoundation.com/pdfdownload/Q1_pdf.zip



  10. #70
    Cass era la più giovane e la più bella di 5 sorelle. Cass era la più bella ragazza di tutta la città. Mezzindiana, aveva un corpo stranamente flessuoso, focoso era e come di serpente, con due occhi che proprio ci dicevano. Cass era fuoco fluido in movimento. Era come uno spirito incastrato in una forma che però non riusciva a contenerlo. I capelli neri e lunghi, i capelli di seta, si muovevano ondeggiando e vorticando come il corpo volteggiava. Lo spirito, o alle stelle o giù ai calcagni. Non c’era via di mezzo, per Cass. C’era anche chi diceva ch’era pazza. Gli imbecilli lo dicevano. Gli scemi non potevano capirla. Agli uomini in genere Cass pareva una macchina da fottere, e quindi non gliene fregava niente, fosse o non fosse pazza. E Cass ballava e civettava, si lasciava baciare dagli uomini, ma, tranne qualche rara volta, quando si stava per venire al dunque, com’è come non è, Cass si eclissava, Cass aveva eluso gli uomini...

    La più bella donna della città - da "Storie di ordinaria follia" - Bukowski

    ciao

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