Close

Pagina 11 di 18 PrimaPrima ... 910111213 ... UltimaUltima
Risultati da 101 a 110 di 180

Discussione: UN INCIPIT

  1. #101
    Quintessenza di Mac Peer L'avatar di meigel
    Data Registrazione
    Oct 2005
    Località
    Bari
    Messaggi
    7,917

     

    Citazione Originariamente Scritto da Melquiades
    "Il profumo" di Patrick Suskind
    Già citato, Mel http://www.tuttologia.com/macp2p/sho...?t=7474&page=7

    Ma un libro tanto affascinante merita certamente una doppia segnalazione
    [I]If your kids want to paint their bedrooms, as a favor to me, let ‘em do it.[/I]
    Randy Pausch

  2. #102
    Leggenda di Mac Peer
    Data Registrazione
    Mar 2006
    Località
    Trento/Cupertino/Valmorbia
    Messaggi
    2,874
    Scusatemi
    "Lontano Lontano
    - vicinissimo -
    Quel posto segreto
    dove i sogni
    esistono"


    Mirko/Melquiades

  3. #103
    Leggenda di Mac Peer
    Data Registrazione
    Mar 2006
    Località
    Trento/Cupertino/Valmorbia
    Messaggi
    2,874
    Il ragazzo leopardo, di Daniel Picouly

    Il grosso marinaio rubicondo picchia sul tavolo con il pugno guantato. Pare voglia svegliarsi di soprassalto.
    "Cittadina! Stasera ho l'uzzolo di tagliar la gola a un negretto. Ne ho abbastanza di aristocratici".
    La Marmotta capisce subito che è lui il negretto. Verifica. Null'altro che vi somigli nella bettola quasi vuota. La cittadina sembra che lo faccia apposta a essere rosea e bionda. Sta leggendo una gazzetta alla luce di una candela, appoggiata con i gomiti su una botte, e non alza nemmeno lo sguardo verso il marinaio. Nella sala, ci sono soltanto dei patrioti ai tavoli, intenti a bere vino caldo, e una stufa solitaria accesa. Il tutto ricoperto da un silenzio stanco da bivacco che fa gravare il soffitto sulle teste. Nessun dubbio, l'unico negretto, lì, è lui.
    Il ragazzino rimpiange di essere entrato in quella taverna all'inizio di rue de la Monnaie. Ma è tardi e aveva bisogno di un po' di acqua e di una scodella per far bere la fottuta pozione al dannato cagnolino.
    "Credimi, cittadina, è quando sono ancora piccoli che bisogna accorciarli, i negretti. Toh, per dimostrarti che sono un brav'uomo, quello telo compero".
    "Non è mio".
    La Marmotta avrebbe preferito che la Padrona rispondesse... Non è in vendita!...
    "Allora non ti dispiacerà se lo scortico, quel pezzo di sanguinaccio?"
    La Padrona decide di non prestare più attenzione al seccatore. Conosce il modello a memoria. Dopo due o tre bicchieri vogliono sbudellare il loro vicino, dopo quattro o cinque la chiedono in sposa, e arrivati al culo della bottiglia ronfano. Basta aspettare. Riprende la sua lettura. La Marmotta tiene d'occhio lo sbraitone. Uno rubicondo, cinto di bandoliere come un barile disfatto. Ha un guanto solo alla mano destra e porta al fianco una sciabola che ticchetta.
    "Ohé, cittadina! È il tuo ratafià scadente che mi fa vedere doppio o il tuo cartello ha preso un colpo di sole?"
    Il marinaio addita una lastra di ardesia appoggiata al muro su una mensola. È divisa in due e reca scritto con il gesso da una parte...
    '15 ottobre 1793 Santa Teresa d'Avila...' e dall'altra...
    '24 vendemmiaio anno II Festa dell'Amarilli'.
    "È il nuovo calendario votato dai nostri deputati. Ti ci devi abituare, cittadino".
    "Troppi cambiamenti. Dammi un po' del tuo rum, per rimettermi in sesto".
    "Lontano Lontano
    - vicinissimo -
    Quel posto segreto
    dove i sogni
    esistono"


    Mirko/Melquiades

  4. #104
    Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io e, tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non va proprio di parlarne.

    Jerome David Salinger - Il giovane Holden

  5. #105
    Citazione Originariamente Scritto da bertrandimac
    Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io e, tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non va proprio di parlarne.

    Jerome David Salinger - Il giovane Holden

  6. #106
    Quintessenza di Mac Peer
    Data Registrazione
    Nov 2005
    Località
    Roma
    Messaggi
    7,938
    "Casa Ransome era stata svaligiata. "Rapinata" disse Mrs Ransome. "Svaligiata" la corresse il marito. Le rapine si fanno in banca; una casa si svaligia. Mr Ransome era avvocato e riteneva che le parole avessero la loro importanza. Anche se in questo caso era difficile trovare un termine preciso. Di solito un ladro sceglie, fa una cernita, prende un oggetto e ne lascia altri. C'è un limite a ciò che riesce a far sparire: per esempio, è raro che porti via una poltrona, ancor più raro un divano. Questi ladri, però, l'avevano fatto. Avevano preso tutto.
    I Ransome erano andati all'opera a sentire Così fan tutte (il Così, come Mrs Ransome aveva imparato a chiamarlo). Mozart era fondamentale nel loro matrimonio; i Ransome non avevano figli e probabilmente, non fosse stato per Mozart, si sarebbero già divisi da anni. Quando tornava a casa dallo studio Mr Ransome faceva sempre il bagno, poi cenava. E dopo cena faceva un altro bagno, questa volta in Mozart. Mr Ransome ci sguazzava, in Mozart, ci si tuffava; dal piccolo viennese si lasciava ripulire dalle sozzure che aveva dovuto sopportare tutto il giorno al lavoro. Quella sera erano stati ai bagni pubblici, cioè al Covent Garden, dove seduto davanti a loro c'era il ministro dell'Interno. Anche lui era andato a fare un tuffo per lavarsi di dosso le preoccupazioni della giornata, preoccupazioni che di lì a poco, benché solo in forma di statistica, avrebbero annoverato anche i Ransome.
    Normalmente Mr Ransome non condivideva il bagno serale con nessuno, giacché Mozart gli arrivava personalizzato tramite una cuffia e un sofisticato impianto stereo scrupolosamente equalizzato, che Mrs Ransome non poteva toccare per alcun motivo. Secondo lei, i ladri erano venuti proprio per colpa dello stereo, che li aveva attirati. I furti di stereo sono all'ordine del giorno; i furti di moquette no.
    "Forse hanno preso la moquette per avvolgerci lo stereo" disse al marito.
    Mr Ransome ebbe un brivido e ribatté che come imballaggio gli sembrava più plausibile la pelliccia, al che la moglie riattaccò a piangere.
    Il Così non era stato un granché. Mrs Ransome non aveva capito la trama e a Mr Ransome, che non ci aveva mai neanche provato, era parso senz'altro inferiore alle quattro incisioni che aveva a casa. La recitazione lo distraeva sempre. "Non ce n'è uno che sappia come tenere le braccia" aveva commentato durante l'intervallo. Forse non era solo questione di braccia, aveva pensato Mrs Ransome, però non gliel'aveva detto. Le era sorto il dubbio che a 180° lo sformato che aveva lasciato nel forno potesse venire troppo asciutto; forse sarebbe stato meglio a 170°. Ma era un timore inutile: i ladri avevano portato via sia lo sformato sia il forno..."

    (Alan Bennet - Nudi e crudi)


    [COLOR="DarkGreen"][SIZE="2"][FONT="Georgia"]Se hai trovato [SIZE="2"]un cammino senza ostacoli, è probabile che non conduca a nulla.[/FONT][/SIZE][/SIZE][/COLOR]

  7. #107
    Quintessenza di Mac Peer L'avatar di meigel
    Data Registrazione
    Oct 2005
    Località
    Bari
    Messaggi
    7,917
    Citazione Originariamente Scritto da Ismene
    Alan Bennet - Nudi e crudi
    Un libro adorabile. Si legge in mezzora, è divertentissimo e fa riflettere... perfetto
    [I]If your kids want to paint their bedrooms, as a favor to me, let ‘em do it.[/I]
    Randy Pausch

  8. #108
    Leggenda di Mac Peer
    Data Registrazione
    Mar 2006
    Località
    Trento/Cupertino/Valmorbia
    Messaggi
    2,874
    Ti prendo e ti porto via-Niccolò Ammaniti

    E’ finita.
    Vacanze. Vacanze. Vacanze.
    Per tre mesi. Come dire sempre.
    La spiaggia. I bagni. Le gite in bicicletta con Gloria. E i fiumiciattoli di acqua calda e salmastra, tra le canne, immerso fino alle ginocchia, alla ricerca di avannotti, girini, tritoni e larve d’insetti.
    Pietro Moroni appoggia la bici contro il muro e si guarda in giro.
    Ha dodici anni compiuti, ma sembra più piccolo della sua età.
    E’ magro. Abbronzato. Una bolla di zanzara in fronte. I capelli neri, tagliati corti, alla meno peggio, da sua madre. Un naso all’insù e due occhi, grandi, coloro nocciola. Indossa una maglietta bianca dei mondiali di calcio, un paio di pantaloncini jeans sfrangiati e i sandali di gomma trasparente, quelli che fanno la pappetta nera tra le dita.
    Dov'è Gloria? Si chiede.
    Passa tra i tavolini affollati del bar Segafredo.
    Ci sono tutti i suoi compagni.
    E tutti ad aspettare, a mangiare gelati, a cercarsi un pezzetto d’ombra.
    Fa molto caldo.
    Da una settimana sembra che il vento sia sparito, che abbia traslocato da qualche altra parte portandosi appresso tutte le nuvole e lasciando un sole enorme e incandescente che ti bolle il cervello nel cranio.
    Sono le undici di mattina e il termometro segna trentasette gradi.
    Le cicale strillano come ossesse sui pini dietro il campo di pallavolo. E da qualche parte, non molto lontanom dev’essere morta una bestia, perché a tratti arriva un tanfo dolciastro di carogna.
    Il cancello della scuola è chiuso.
    I risultati non sono stati ancora affissi.
    Una paura leggera si muove furtiva nella pancia, spinge contro il diaframma e riduce il respiro.
    Entra nel bar.
    Nonostante si schiatti di caldo, ci sono un sacco di ragazzini assiepati intorno all’unico videogioco.
    Esce,
    Eccola!
    Gloria se ne sta seduta sul muretto, Dall’altra parte della strada. La raggiunge. Lei gli dà una pacca sulla spalla e gli chiede: Hai paura?".
    "Un po’."
    "Pure io."
    "Smettila" fa Pietro. "Ti hanno promosso. Lo sai."
    "Che fai dopo?"
    "Non lo so. E tu?"
    "Non lo so. Facciamo qualcosa?"
    "Occhei."
    Rimangono in silenzio, seduti sul muretto, e se da una parte Pietro pensa che la sua amica è più bella del solito con quella maglietta di spugna azzurra, dall’altra sente il panico crescere.
    Se ci riflette sa che non c’è nulla da temere, che la cosa, alla fine, si è sistemata.
    Ma la sua pancia non la pensa allo stesso modo.
    Ha voglia di andare in bagno.
    "Lontano Lontano
    - vicinissimo -
    Quel posto segreto
    dove i sogni
    esistono"


    Mirko/Melquiades

  9. #109

    ....

    ....Da " Illuminazioni" .......A.Rimbaud ...

    Fiori

    Da un gradino d'oro, - fra i cordoni di seta, le organze grige, i velluti verdi e i dischi di cristallo che anne- riscono come bronzo al sole, - vedo la digitale aprirsi come su un tappeto di filigrane d'argento, di occhi e di capelli.
    Monete d'oro giallo sparse sull'agata, colonne di mogano che sostengono una cupola di smeraldi, mazzi di raso bianco e sottili verghe di rubino circondano la rosa d'acqua.
    Simili a un dio dagli enormi occhi azzurri e dalle forme di neve, il mare e il cielo attirano alle terrazze di marmo la folla delle giovani e forti rose.

  10. #110
    e' una frase di un poeta 'Lagerkvist':
    "Si ha un bell'andare di paese in paese , ma non si impara mai tanto come dal mare"
    è da li che comincia la storia degli scandinavi :qualcuno la fa risalire addirittura dopo il diluvio.
    Tutta l'epica, la leggenda, e le tradizioni hanno per sfondo l'oceano.
    ESPERIENZA
    L'esperienza è come una lanterna agganciata sulla schiena che illuminasolo il cammino gia fatto

    Confucio 551-479 a.c.

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •