Non lo faccio per pigrizia, ma solo perché non saprei far di meglio...
Copio e incollo la definizione presa dalla Wikipedia:
Podcasting
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il termine "podcasting" nasce dalle parole "iPod" (il popolare riproduttore di mp3 di Apple) e "broadcasting". Benché l'iPod sia probabilmente il player mp3 scelto da molti dei primi utilizzatori del podcasting, non è necessario utilizzarlo per usufruire di questo metodo di distribuzione di contenuti. Per l'ascolto, infatti, è sufficiente disporre di un qualsiasi apparecchio (lettore mp3, telefonino, palmare...) in grado di riprodurre questi file audio. Il podcasting è funzionalmente simile ai videoregistratori digitali capaci di registrare contenuti per una visione successiva, come il TiVo.
Un podcast è molto simile alla sottoscrizione di un magazine audio: l'abbonato riceve regolarmente programmi audio trasmessi via internet, e può ascoltarli nelle modalità che preferisce.
I podcast differiscono dalle trasmissioni audio tradizionali su Internet in due aspetti importanti. Nel passato, gli ascoltatori dovevano o collegarsi ad una radio online ad un certo orario, o dovevano effettivamente scaricare i file audio da pagine web. Ottenere i podcast è più veloce e flessibile, grazie alla tecnologia dei podcast client (come Ipodder o Doppler) che provvedono automaticamente, attraverso l'apposito Feed RSS, a scaricare l'ultima "puntata" disponibile (o tutte le puntate disponibili) di un determinato podcast a cui ci si è "abbonati".
I podcast possono essere ascoltati in ogni momento perché una copia è sul computer dell'ascoltatore, o nel suo player mp3, e sono automaticamente recapitati agli abbonati, così che non si rende necessaria nessuna operazione attiva di downloading. Inoltre, a differenza delle web radio in streaming, i podcast non richiedono necessariamente un collegamento ad internet durante l'ascolto; ciò permette ai podcast la fruizione in condizioni di mobilità, prerogativa finora riservata alla radio tradizionale.
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