Ragazzi mi ritaglio un piccolo spazietto per dire la mia su un disco che ho amato e ascoltato tantissimo.
The mule variations di Tom Waits
Il vecchio Tom non ha certo bisogno di presentazioni quindi mi permetto solo di dare qualche piccola info che potrebbe incuriosire all'ascolto.
E' un disco in cui sono presenti un po' due anime: quella che traspare dai pezzi più abrasivi come l'iniziale "big in Japan" o da "philipino box spring horn" - solo voce e percussioni- (che potrebbe tranquillamente far parte dell'ultimo disco) e un altro lato, preminente, più intimista.
Questo album mi sembra più "legato" -alla maniera di Waits, chiaro - alla tradizione rurale, piuttosto che al mondo e alle atmosfere dei club fumosi e alla loro fauna umana a cui ci aveva abituato con i suoi primi lavori.
Insomma, Tom e pochi amici, più che collaboratori, - oserei dire - con strumenti acustici in un ranch di campagna i, oppure semplicemente in solitaria come nelle bellissime ballad per voce e piano "take it with me" e "picture in a frame".
qualche altra piccola curiosità: nel novero degli amici di cui sopra figurano Les claypool dei Primus e i fidati Larry taylor, Marc Ribot e greg cohen, contrabbassista dei Masada di John Zorn.
Che dire...ascoltatelo, un disco che ho letteralmente consumato
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