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Discussione: NOI ENOLOGY

  1. #111

     

    Citazione Originariamente Scritto da flashcream Visualizza Messaggio
    no è che uno che si chiama come un succo di frutta non è molto credibile... cambia nick!
    Ogni tanto sulla mia barca a vela bevo anche succhi di frutta,
    nella cambusa ci metto anche del buon vino.
    intanto io risparmio e Voi a quanto leggo siete disposti a
    spendere grandi cifre per bere, Vi prendono per i fondelli
    e tanti ci cascano e pagano, l'importante é saper dove
    andare a comprare e saper imbottigliare ed avere una buona
    cantina.
    Ma flashcream vuol dire che........non lo posso scrivere se no
    mi censurano.

  2. #112
    un Amico di Mac Peer L'avatar di flashcream
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    la mia era solo un battuta senza entrare nel merito della "questione" economica. figurati che da piccolo accompagnavo sempre il nonno a comprare il vino... e poi regolarmente imbottigliavo! bei tempi.

  3. #113
    Citazione Originariamente Scritto da flashcream Visualizza Messaggio
    la mia era solo un battuta senza entrare nel merito della "questione" economica. figurati che da piccolo accompagnavo sempre il nonno a comprare il vino... e poi regolarmente imbottigliavo! bei tempi.
    ok, devi ammettere però che certi prezzi sono esagerati, in fondo
    anche se in modo più elaborato il vino é comunque un "succo di frutta".
    Perché non imbottigli più? é un peccato perche da molte soddisfazioni.
    Ai miei Clienti a natale porto il biglietto d'auguri attaccato alle mie
    bottiglie, e si raccomandano che la tradizione continui.
    Non pensare che io beva del vino cattivo, ho allenato bene i sensi
    per riconoscerlo, perché:
    - La vita é troppo breve per bere del vino cattivo -

  4. #114
    Ciao, finalmente, per la prima volta, in un forum di "tecnologia" (dove quasi tutti sono devoti alla signora Madre dell'era Modernissima: Tecne) si trova una discussione (mi piace troppo l'italiano, così che poco mi diletto nell'usare termini anglosassoni) che riguarda qualcosa di "umanistico": la convivialità!

    Andare oltre le barriere del "virtuale" e del "sintetico", incontrarsi, con l'innovazione, per scambiare pareri e sensazioni (il vino, nettare di-vino, come fa a non emozionare?), emozioni su quello che è il simbolo della terra, di una terra come la nostra... e quanto c'è da scoprire, quanto da sapere, quanto da indagare per conoscere una cosa così semplice (almeno sembra) e così quotidiana: il nettare d'uva.

    Arrivo a discussione "avanzata", ma sono da pochissimo su questo forum...

    Volevo segnalarvi, dopo aver letto qualche risposta qui e lì, un vino che per me è stato un capolavoro, un assaggio paradisiaco ed estasiante, davvero così coinvolgente da farmi tremare le papille gustative.

    Passito Muffato (da uve Verdicchio)
    San Sisto

    Un vino da scoprire, dico davvero.
    Non sapevo, onestamente parlando, dell'esistenza dei vini muffati. Anche perchè, a sentirne il nome: Muffato; non è che poi vien voglia di scoprire cos'è! Eppure...

    Eppure si parte male ad esser "prevenuti"!
    Ho iniziato ad addentrarmi nel mondo enologico, o meglio dell'assaggio... enologico è troppo professionale come termine, e mi fa pensare al produrre invece che al consumare questo prodotto favoloso!

    Insomma, non appena ho visto scorrere questo dorato liquido nel mio calice ho pensato si trattasse di un comune vino bianco, ma... (c'è sempre un ma!) c'era una strana brillantezza nel suo colore...
    Portandolo al naso, uno strano odore... molto strano... forse di primo impatto, con un naso poco allenato, mi è sembrato di sentire idrocarburi! Che errore... bastava fargli prendere un pò di ossigeno... ed ecco sprigionarsi un ventaglio favoloso di profumi:
    Spezie, Vaniglia, sentori erbacei, financo aromatici, minerali, un profumo fruttato (albicocca matura, pesca gialla matura, agrumi) e poi, infine, un ultimo "alito" fragrante, come il lievito, la crosta del pane...
    Potevo mai immaginare tanto in un vino bianco? Un vino che, anche dal colore, sembrava tutto tranne che un passito? Non ci credo ancora oggi, è stato meraviglioso quell'incontro di profumi!
    E infine, sorpreso e ancora un pò scettico, mi sono buttato all'assaggio...
    E la bocca s'è innamorata...
    Dolce, lo zucchero modellato sulla lingua... un calore tiepido nell'interno delle labbra, la salivazione partita subito e subito asciugata dal vino stesso... un'intensità unica, non solo per vigore, ma soprattutto per ampiezza dei sapori. Poi ho deglutito...e l'aroma è rimasto lì... respirando... prima nel naso, poi ancora sulla lingua, poi... impresso nella mente!

    Dove l'ho assaggiato? A una lezione del corso di Sommelier A.I.S., e ancora oggi sono grato al "maestro" per averci somministrato una prelibatezza unica nel suo genere!

    Il prezzo, da come ho capito, gira intorno ai 20-25 euro a bottiglia per un Vino Muffato, poi, come sempre, dipende molto dal produttore e dall'annata... ma, a mio parere, per una delizia del genere vale la pena spenderli (almeno una volta nella vita)

    Spero di non esser finito fuori-topic... spero poi, magari, di scoprire qualcosa di "favoloso" insieme a voi...

    e... a presto! Cin-Cin!

  5. #115
    Quintessenza di Mac Peer L'avatar di Peterpan
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    Come una bella bottiglia che invecchia in cantina, ogni tanto bisogna rimuovere la polvere per vedere l'etichetta

    Hai fatto bene a rispolverare il topic !

  6. #116
    Quintessenza di Mac Peer L'avatar di maina
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    Citazione Originariamente Scritto da Anghelus00 Visualizza Messaggio
    Spero di non esser finito fuori-topic... !
    Al contrario, ci sei finito dentro come si deve
    Ho letto con soddisfazione la tua interessante e esperienza e devo anche confessarti che mentre leggevo, mi è venuta una gran voglia di un buon bicchiere di vino

  7. #117
    Il Bianco e il Rosso: Freddo e Calore

    Appena tornato dalla lezione sui paesi Europei, posso raccontarvi tre assaggi: due bianchi (figli del ghiaccio) e uno rosso (figlio del sole e dell'aridità). Una contrapposizione incredibile della bellezza che scaturisce dal freddo, con l'esaltazione dell'eleganza e della potenza vigorosa che il sole profonde all'uva. Germania, Austria e Spagna: questi gli assaggi che vorrei condividere con voi.

    Prendiamoli uno per uno, bicchiere per bicchiere e godiamoceli insieme; sperando di riuscire a trasmettervi anche solo un po' delle mie sensazioni (provate durante la degustazione...).

    FrEdDo: Germania e Austria.

    Riesling-Kabinett produzione in Rheingau 2006 con gradazione alcolica di 9,5%.

    L'assaggio tedesco, bianco e cristallino, è stato "sorprendente". Il suo colore dorato, dotato soprattutto di una luminosità e di una vivacità incredibile, sembra un lingotto d'oro al sole... Quasi brillante. Osservarlo emoziona dal primo momento, poi, al naso ecco aprirsi le porte di un mondo sconosciuto: d'impatto, intenso e ampio nei profumi. Forte la mineralità: zolfo (leggero), grafite e quel caratteristico profumo che si sente annusando un selciato, la frutta matura (ananas, mela, o comunque a polpa bianca) e un delicato sentore floreale (soprattutto la ginestra). La finezza è evidente e particolare, soprattutto data dalla Muffa Nobile (Botrytis cinerea). Quando entra in bocca risalta immediatamente la dolcezza (impensabile per un vino che nasce nel freddo, ma ad esso infusa dall'appassimento dovuto alla Botrytis): è poca e colpisce solo nel primo momento in cui il vino entra nel cavo orale, poi svanisce immediatamente (questo ci fa anche pensare al fatto che sia un effetto dell'eccesso di sostanze gliceriche nel vino). Non dotato affatto di alcool resta morbido sulla lingua, avvolge la bocca come una pallina di burro e, grazie alla freschezza naturale che lo caratterizza permette una pulitissima salivazione che ci pulisce subito la bocca. L'equilibrio in questo vino è discreto (soprattutto perchè le freschezze sono ancora più forti della morbidezza - soprattutto dovuta al poco titolo alcolometrico). Questo, però, è un vino che ancora qualche tempo potrebbe esser conservato e quindi smussare le freschezze in favore del tocco vellutato. La cosa più bella di questo vino è il sapore paradisiaco donatogli dalla muffa (vedi anche un precedente post su un passito muffato).

    Gruner Veltriner (dovrebbe scriversi cosi! non sono ferrato in tedesco) di Domane Wachau del 2007

    Questo secondo bicchiere, guardandolo sembra poco differire dall'altro. Giallo dorato, carico di riflessi, è meno lucente del primo. Colpisce in maniera discreta l'occhio, non lo consideremmo sicuramente paragonabile a un favoloso Greco di Tufo! Portandocelo al naso l'impatto è subito gradevole, essendo semplice negli odori è di facile impatto nonostante la potenza al naso. Molto fruttato, acerbo (agrumi, pesche acerbe, mele verdi). Quando l'assaggiamo ci secca la bocca, privo di zuccheri, immediatamente caldo e morbido (come il velluto, la seta sulla lingua). Eppure saliviamo, ma di una saliva diversa dal primo: è salmastra, pastosa (e ci fa pensare a un terreno ricco di minerali, allo iodio...). Nonostante sia un bianco la cosa che colpisce subitissimo è la struttura dell'assaggio: corposo, quasi masticabile! Quando passa un po' di tempo ce l'abbiamo ancora sulla lingua, nel naso, sul palato (dono notevole per un bianco del nord europa: la persistenza non è affatto semplice da ottenere in vini che, per loro natura, sono devoti all'eleganza e all'esaltazione dei profumi più che all'impatto e alla durata). Mi ha lasciato col sorriso sulle labbra il sapore di nespola sul retro della lingua, sapore che è rimasto li per un sacco di tempo. Anche questo bianco potrebbe ancora per un bel po' di tempo restare in cantina, migliorare e offrire ulteriori profumi e sapori... perchè non aspettare ancora un po'? O, forse, aprirlo subito, mettere sul fornello uno spaghettino o una linguina con le cozze, le vongole e un po' di pomodorini, qualche fasolara, prezzemolo e tanto appetito!

    CaLdo: Spagna.

    Il nostro rosso, quello di stasera, nato in terreni aridi, assolati e con temperature di anche 45°, su terra costituita di gesso, calcare è un vino "antico". L'immagine che mi appare non appena ne ricordo il sapore, ne immagino la produzione, è la storia della Spagna: la famiglia reale, cattolica, rigida, colletti bianchi, vesti ricamate e austere. Questo vino, a mio avviso, racchiude la storia della cultura enologica dell'antica Spagna.

    Marquès de Rascal - Reserva, tipologia Rioja 2003 (che dovrebbe avere base di Tempranillo, il vitigno simbolo della Spagna).

    Nel bicchiere, denso e quasi nero se visto dall'alto, gode di un importante color granato (quindi ci fa pensare a un vino che ha fatto tanto invecchiamento, dopotutto in Spagna ogni vino fa tanti anni di botte prima di essere posto sul mercato). Tanto è la consistenza di questo vino che il bicchiere pesa, sembra colmo d'olio! Portandolo al naso spicca tutto tranne che il profumo dell'uva, del vitigno. Forte il tocco etereo: legno bagnato, polvere, terra umida, cromatina, mischio e finanche di Curry (la spezia). All'odore, forse un po' simile a quello dei vecchi vini importanti italiani (assaggiai anni fa un Barbera con un profumo simile, ricordante il Vecchio). Tutt'altro che scoraggiato da questi profumi, anche perchè col tempo il vino ha iniziato ad aprirsi, smorzarli e a rilasciare un, seppure lievissimo, profumo di frutti e confetture (ma davvero poco e poco duraturo), ho assaggiato questo prodotto "nuovo". Secco, privo di zuccheri, e si sente immediatamente, lascia un forte senso alcolico, morbidezze evidentissime (sembrava velluto), la freschezza smorzata dall'acool, il tannino elegantissimo (da legno) e una sapidità quasi inesistente. Non si può affatto dire che si sia davanti a un vino equilibrato, il tocco morbidissimo, infatti lo inclina in una sola direzione (dato soprattutto dall'alcool presente in modo esagerato). Il vino entra con una violenza incredibile e resta in bocca con un sapore di Ciliegie mature, amarene sotto spirito, ma a me ha ricordato subito le prugne, quelle nere, grandi e succose. La liquirizia e il caramello, alla fine saltano fuori lasciando un piacevole senso di "botte" in bocca. Un vino che non potrebbe affatto ancora invecchiare (andrebbe in declino) ma che, ora, sarebbe favoloso su un cosciotto d'agnello al forno... con le patate di contorno, tanto rosmarino, l'aglio e la cipolla, il timo, l'olio e un po' di quei forti sapori che si trovano nella carne ovina.

    A presto, compagni di-vini ... che mi piacerebbe raccontarvi uno dei vini della mia TERRA: il TAURASI DOCG
    [COLOR="Indigo"][FONT="Impact"][SIZE="1"]Bussano alla porta![/COLOR]-[COLOR="DarkSlateBlue"]A quest'ora?! e chi sarà mai?![/COLOR]-[COLOR="Indigo"]Fa'na cosa, Fa comm' risse 'a Rana vicin'o Figl': 'Rà n'uocchio![/COLOR][/SIZE][/FONT][SIZE="1"][COLOR="Gray"] (C.Buccirosso, i Compromessi sposi)[/COLOR][/SIZE]

    [FONT="Franklin Gothic Medium"][I][COLOR="RoyalBlue"]MacBook Pro 13"+Acer Aspire 5100 Sabayon Linux+Samsung Omnia i900[/COLOR][/I][/FONT]
    [url]www.terredelupo.altervista.org[/url]

  8. #118
    Quintessenza di Mac Peer L'avatar di Peterpan
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    'Grüner Veltliner' conosco e apprezzo

    Grazie !


    P.S. Il Taurasi e' stato per me una bellissima scoperta, regalato da un amico che viene da quelle terre, che mi voleva far conoscere questo piccolo tesoro

  9. #119
    Quintessenza di Mac Peer
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    Grazie!

    Prendo nota e ne approfitto alla prima occasione!
    [COLOR="DarkGreen"][SIZE="2"][FONT="Georgia"]Se hai trovato [SIZE="2"]un cammino senza ostacoli, è probabile che non conduca a nulla.[/FONT][/SIZE][/SIZE][/COLOR]

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