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Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1

    .Omaggio a Michael Breker...

     



    Questo è il mio omaggio a Michael Brecker , grande grandissimo artista ...la mia tristezza è anche amplificata dal fatto che lo conoscevo. Volevo anche provare a segnalare un disco , ma come si fà, mi rendo ora conto di non esserne all'altezza ; tanta è stata la musica generata dalla sua genialità e le collaborazioni che lui ha avuto con tutti i grandi. Mi limito a descriverlo un pò, aiutato pure da notizie prese su internet...Magari qualche disco lo segnalerò sul topic creato da Ismene...
    Michael Brecker fa senz'altro parte dei cosiddetti epigoni coltraniani del sassofono. Dal punto di vista del fraseggio, del timbro e dell'idea compositiva sono numerosi i legami col grande musicista . Eppure, tra i tanti epigoni, è senza dubbio uno dei pochi, forse insieme ai soli Dave Liebman e Gato Barbieri, ad aver sviluppato allo stesso tempo una sua personalità strumentale ben riconoscibile. Fluidità, precisione e agilità sono solo alcune delle caratteristiche riconosciute del suo spleen sassofonistico. A ciò si aggiunga una capacità fuori dal comune di adattarsi ai contesti più diversi, laddove tecnica e inventiva, eclettismo e linguaggi eterogenei si fondono in una musica i cui orizzonti si espandono spesso a dismisura. Una voglia d'avventura, dal punto di vista creativo, che negli anni scorsi lo ha portato anche a misurarsi con uno strumento dalle mille possibilità e dai mille "tranelli" come L'EWI, Electronic Wind Instrument, il sassofono digitale inventato da Nyle Steiner.
    Le premesse per un futuro professionale roseo e fortunato erano già tutte nella famiglia e nel DNA di Brecker, il quale con un padre pianista, una sorella interprete classica ed un fratello maggiore, il notissimo Randy, trombettista jazz, ha avuto in qualche modo la strada spianata ed il futuro segnato. Strada e futuro a cui comunque ha dato una bella mano, impegnandosi fin da bambino in una serie di studi musicali rigorosi e diversificati(oltre ai sax, Mike sapeva suonare anche clarinetto, suo primo strumento, flauto, piano e batteria).
    Il suo primo ingaggio professionale è arrivato intorno ai diciotto anni, all'interno dell'orchestra di Rhythm and blues di Edwin Birdsong. A questo punto, Brecker si è già trasferito a New York dalla natia Philadelphia, seguendo le orme del fratello Randy, all'epoca già apprezzatissimo session man. Sul finire degli anni sessanta si mette insieme al grande Billy Cobham e al chitarrista John Abercrombie per formare i Dreams, un gruppo e un sodalizio artistico che sviluppa i germi del jazz-rock e andra' avanti fino al 1973. E' il momento per Mike Brecker di affrontare una lunga serie di ingaggi nelle vesti di session man, lavoro che praticamente non abbandonerà mai e che fin dall'inizio gli permette di collaborare tra gli altri con James Taylor, Horace Silver, Paul Simon... Nel 1977 forma insieme a Randy la ditta Brecker Brothers che voleva dire un gruppo musicale anticipatore di tanta fusion successiva, ma anche una sezione fiati sempre pronta per il lavoro in studio, ed un duo di soci nella cogestione di un locale come il Sevent Avenue South, certamente un club per appassionati di buona musica, ma anche un vero e proprio laboratorio delle sperimentazioni di una certa ala di musicisti newyorkesi degli anni settanta, tra i quali: Steve Gadd, Eddie Gomez, Don Grolnick, Joe Beck, Jon Faddis, Mike Manieri, Ronnie Cuber. Proprio da questo nucleo di musicisti viene fuori il progetto cardine della fusion anni ottanta, ovvero gli Steps Ahead, un progetto del quale Michael Brecker si fa carico insieme al vibrafonista Mike Manieri, al bassista Eddie Gomez, al pianista Don Grolnick e al batterista Steve Gadd(questi ultimi sostituiti in un secondo tempo rispettivamente dalla tastierista brasiliana Eliane Elias e dal drummer Peter Erskine). Quella degli Steps Ahead si rivela una fucina di idee innovative e seducenti. Nei tre album registrati insieme a Manieri e compagni, Brecker dimostra di essere oramai diventato un luminare della nuova musica di contaminazione, firmando composizioni, trovando acute soluzioni d'arrangiamento e improvvisando con grande fantasia. Negli anni novanta, archiviata la pratica Steps Ahead, Brecker si dedica ad una mirata produzione solistica, contraddistinta vieppiù da un ritorno sostanziale alla dimensione acustica, ed alla solita fertilissima attività di professionista della musica, capace di rispondere alle chiamate delle più importanti stars di qualsivoglia genere musicale.Accusato a volte di essere "freddo", Brecker in realtà è un solista trascinante ed appassionato, che però controlla con lucida spietatezza la debordante energia della sua ispirazione....Ciao e Grazie....

  2. #2
    Mac Peer Aficionado L'avatar di Borf
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    Ieri sera a cena un mio amico mi ha detto del scomparsa del grande Brecker!
    Lo ascoltai per la prima volta in una registrazione su un'audio-cassetta che trovai nel mio walkman quando facevo il militare nell'88, qualcuno la dimentico' li dentro,
    non sapevo nulla di jazz ma quel gruppo era fantastico,
    meravigliosi tutti, il pianista, il vibrafonista, il bassista, il batterista ed incredibile il sassofonista!
    Ne rimasi affascinato soprattutto dal sassofonista ed ogni occasione era buona per riascoltare quella cassetta,
    dopo circa un paio d'anni riuscii a scoprire chi erano, si trattava degli Steps Ahead con Michael Brecker!

    Grazie Michael per aver suonato per noi!
    Borf

  3. #3
    Mac Peer Aficionado L'avatar di JaCk
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    Che grande sassofonista...
    Per curare la malattia che aveva avrebbe dovuto trapiantare il midollo...ma era ebreo e quindi (come prevede la loro religione) avrebbe potuto trapiantarlo solo con un altro uomo ebreo....

    ...Sei stato fantastico...Ciao Michael...

    JaCk
    ""DE LIBERTATE DECERNERE""

  4. #4
    Quintessenza di Mac Peer L'avatar di meigel
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    Re: .Omaggio a Michael Breker...

    Ho sentito la notizia ieri notte e, anche se sapevo da tempo che era gravemente malato (anzi l'avevo scoperto proprio su MacPeer seguendo un link di Noldotar in un vecchio topic) il dolore è stato veramente grande.
    Per me non se ne va semplicemente un musicista di livello stratosferico.... va via per sempre un pezzo di Musica.
    Mi piacerebbe ricordare un disco, un brano... un piccolo frammento che sia rappresentativo della sua produzione sterminata.... ma è impossibile, ha suonato praticamente con tutti. Sono sicuro che tutti quanti abbiamo in casa almeno un disco nel quale risuoni il suo tenore.
    E allora voglio ricordare un suo brevissimo assolo, una piccola perla in un disco che è una collezione di perle: il brano "Maxine" in "The Nightfly" di Donald Fagen; ogni volta che questo disco mi passa tra le mani salto direttamente a quel punto.
    Certo, Brecker ha legato il suo nome al jazz più che ad ogni altro genere musicale, eppure in questo brano (che si potrebbe definire... come?...pop?... non ne sono sicuro) c'è tutto Michael Brecker, il suo suono e la sua tecnica impeccabili, e il fraseggio travolgente e sempre pulito.... 30 secondi di semplice eleganza.
    [I]If your kids want to paint their bedrooms, as a favor to me, let ‘em do it.[/I]
    Randy Pausch

  5. #5
    Quintessenza di Mac Peer
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    Grazie, Sergio, per aver aperto questo topic e per la biografia di Brecker...

    Anche io inconsolabile, come sempre, quando uno di questi grandi se ne va.

    [COLOR="DarkGreen"][SIZE="2"][FONT="Georgia"]Se hai trovato [SIZE="2"]un cammino senza ostacoli, è probabile che non conduca a nulla.[/FONT][/SIZE][/SIZE][/COLOR]

  6. #6
    Mac Peer Aficionado L'avatar di JaCk
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    425

    Re: .Omaggio a Michael Breker...

    Citazione Originariamente Scritto da meigel
    ...il brano "Maxine" in "The Nightfly" di Donald Fagen; ogni volta che questo disco mi passa tra le mani salto direttamente a quel punto.
    Certo, Brecker ha legato il suo nome al jazz più che ad ogni altro genere musicale, eppure in questo brano (che si potrebbe definire... come?...pop?... non ne sono sicuro) c'è tutto Michael Brecker, il suo suono e la sua tecnica impeccabili, e il fraseggio travolgente e sempre pulito.... 30 secondi di semplice eleganza.
    Non sapevo mica di avere questo CD!
    Naturalmente non l'ho comprato io ma mio padre...
    Grazie Meigel per aver segnalato questo brano; ho riascoltato l'assolo una decina di volte...è straordinario...

    JaCk
    ""DE LIBERTATE DECERNERE""

  7. #7

    Re: .Omaggio a Michael Breker...

    Citazione Originariamente Scritto da JaCk
    Citazione Originariamente Scritto da meigel
    ...il brano "Maxine" in "The Nightfly" di Donald Fagen; ogni volta che questo disco mi passa tra le mani salto direttamente a quel punto.
    Certo, Brecker ha legato il suo nome al jazz più che ad ogni altro genere musicale, eppure in questo brano (che si potrebbe definire... come?...pop?... non ne sono sicuro) c'è tutto Michael Brecker, il suo suono e la sua tecnica impeccabili, e il fraseggio travolgente e sempre pulito.... 30 secondi di semplice eleganza.
    Non sapevo mica di avere questo CD!
    Naturalmente non l'ho comprato io ma mio padre...
    Grazie Meigel per aver segnalato questo brano; ho riascoltato l'assolo una decina di volte...è straordinario...

    JaCk
    ..e si fantastico...grazie miegel , lo conoscevo ma una vita che non lo ascoltavo....

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