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UN INCIPIT
Invogliateci a leggere un libro che vi è piaciuto... Fateci leggere l'inizio...
Che ne dite?
Con l'imbarazzo della scelta, comincio io... :)
“Fu allora che vidi il Pendolo.
La sfera, mobile all'estremità di un lungo filo fissato alla volta del coro, descriveva le sue ampie oscillazioni con isocrona maestà.
Io sapevo - ma chiunque avrebbe dovuto avvertire nell'incanto di quel placido respiro - che il periodo era regolato dal rapporto tra la radice quadrata della lunghezza del filo e quel numero "pi greco" che, irrazionale alle menti sublunari, per divina ragione lega necessariamente la circonferenza al diametro di tutti i cerchi possibili - così che il tempo di quel vagare di una sfera dall'uno all'altro polo era effetto di una arcana cospirazione tra le più intemporali delle misure, l'unità del punto di sospensione, la dualità di una astratta dimensione, la natura ternaria di "pi greco", il tetragono segreto della radice, la perfezione del cerchio…”
( Umberto Eco - Il pendolo di Foucault)
:smt039
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http://www.geocities.com/Athens/Acropolis/6620/otr2.gif
Citazione:
Le uniche persone per me sono i matti .... quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai un luogo comune , ma bruciano , bruciano , bruciano come candele romane gialle e favolose , che esplodono come ragni tra le stelle
Scritto fra il 1948 ed il 1951 , ma pubblicato solo nel 1957 , segna il periodo più prolifico di Kerouac ed il suo maggiore successo. On the road è un romanzo non convenzionale (non c'è un vero e proprio impianto narrativo). Divenne in breve tempo l'emblema della Beat Generation. I personaggi di On the road vivono come vagabondi , si ubriacano di alcol e droga , passano da un'automobile all'altra schiacciando l'accelleratore fino a bruciarsi le suole delle scarpe e sfogano la loro energia , la loro avidità di vita , di ansia , in un'intensità spesso di difficile comprensione. La strada diviene solo lo sfondo dove queste anime senza pace vivono , e spesso sono proprio le variegate strade d'America il personaggio principale della storia. Strade che i personaggi della storia percorrono in lungo e in largo , senza mai fermarsi per troppo tempo , inseguendo nuove emozioni e nuovi itinerari in un vortice continuo di asfalto , locali , alcol e musica. Ne viene fuori un ritratto dell ' America degli anni cinquanta , vissuta da un gruppo di folli ragazzi beatniks insofferenti ad ogni regola o etichetta. L'idea stessa del viaggio come esperienza catartica e liberatrice trova in Kerouac il suo più grande narratore.
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Bellissimo.
Però l'"incipit" è questo:
"La prima volta che incontrai Dean fu poco tempo dopo che mia moglie e io ci separammo. Avevo appena superato una seria malattia della quale non mi prenderò la briga di parlare, sennonché ebbe qualcosa a che fare con la triste e penosa rottura e con la sensazione da parte mia che tutto fosse morto. Con l'arrivo di Dean Moriarty ebbe inizio quella parte della mia vita che si potrebbe chiamare la mia vita lungo la strada..."
P. S. Quella frase me la ero segnata anch'io da qualche parte... Incredibile... :-o
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ECHECRATE - Di' un po', Fedone, eri presente tu quando, in carcere, Socrate bevve il veleno o ne hai sentito parlare da altri?
FEDONE - C'ero io proprio, Echecrate.
ECHECRATE - E che disse prima di morire? E come morì? Vorrei proprio saperlo; perché, noi di Fliunte, non andiamo quasi mai ad Atene e da quella città non è venuto nessuno che potesse riferirci notizie sicure su questo fatto. Così sappiamo soltanto che è morto dopo aver bevuto il veleno. E nessuno ci ha saputo dire di più.
FEDONE - Così non sapete nulla nemmeno del processo?
ECHECRATE - Del processo sì, ne fummo informati; anzi ci meravigliammo del fatto che la morte fosse seguita a così lunga distanza dalla sentenza. Com'è che è successo questo, Fedone?
FEDONE - Fu una coincidenza, Echecrate, perché proprio il giorno prima del giudizio, fu incoronata la poppa della nave che gli Ateniesi mandano a Delo.
ECHECRATE - Cos'è questa storia della nave?
...
Platone - Il Fedone
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Citazione:
Originariamente Scritto da Ismene
Bellissimo.
Però l'"incipit" è questo:
"La prima volta che incontrai Dean fu poco tempo dopo che mia moglie e io ci separammo. Avevo appena superato una seria malattia della quale non mi prenderò la briga di parlare, sennonché ebbe qualcosa a che fare con la triste e penosa rottura e con la sensazione da parte mia che tutto fosse morto. Con l'arrivo di Dean Moriarty ebbe inizio quella parte della mia vita che si potrebbe chiamare la mia vita lungo la strada..."
P. S. Quella frase me la ero segnata anch'io da qualche parte... Incredibile... :-o
brava Ismene,non riuscivo a trovarla,stavo per copiarla dal libro ma poi mi sono arreso e sono esploso come un ragno tra le stelle :lol:
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Grande Ismene! :)
Non ho dubbi!
In una caverna sotterranea viveva uno hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima.
Aveva una porta perfettamente rotonda come un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello d'ottone proprio nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a forma di tubo, come un tunnel: un tunnel molto confortevole, senza fumo, con pareti foderate di legno e pavimento di piastrelle ricoperto di tappeti, fornito di sedie lucidate e di un gran numero di attaccapanni per cappelli e cappotti: lo hobbit amava molto ricevere visite.
John Roland Reuel Tolkien, Lo hobbit o la Riconquista del Tesoro
http://img105.imageshack.us/img105/2864/images5sk1.jpg
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Continuo io, in attesa che altri si decidano...
"Il mio più lontano ricordo è intinto di rosso. In braccio a una ragazza esco da una porta, davanti a me il pavimento è rosso e sulla sinistra scende una scala pure rossa. Di fronte a noi, sul nostro stesso piano, si apre una porta e ne esce un uomo sorridente che mi si fa incontro con aria gentile. Mi viene molto vicino, si ferma e mi dice: "Mostrami la lingua!". Io tiro fuori la lingua, lui affonda una mano in tasca, ne estrae un coltellino a serramanico, lo apre e con la lama mi sfiora la lingua. Dice: "Adesso gli tagliamo la lingua". Io non oso ritirarla, l'uomo si fa sempre più vicino, ora toccherà la lingua con la lama. All'ultimo momento ritira la lama e dice: "Oggi no, domani". Richiude il coltellino con un colpo secco e se lo ficca in tasca..." (Elias Canetti - La lingua salvata)
:)
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...
E' cominciata così. Io, avevo mai detto niente. Niente. E Arthur
Ganate che mi ha fatto parlare. Arthur, uno studente, un fagiolo
anche lui, un compagno. Ci troviamo dunque a Place Clichy. Era
dopo pranzo. Vuol parlarmi. Lo ascolto. "Non restiamo fuori! mi
dice lui. Torniamo dentro!" Rientro con lui. Ecco. "Sta terrazza,
attacca lui, va bene per le uova alla coque! Vieni di qua". Allora, ci
accorgiamo anche che non c'era nessuno per le strade, a causa del
caldo; niente vetture, nulla. Quando fa molto freddo, lo stesso,
non c'è nessuno per le strade; è lui, a quel che ricordo, che mi ave
-va detto in proposito: "Quelli di Parigi hanno sempre l'aria occu-
pata, ma di fatto, vanno a passeggio da mattino a sera; prova ne è
che quando non va bene per passeggiare, troppo freddo o troppo
caldo, non li si vede più; son tutti dentro a prendersi il caffè con la
crema e boccali di birra. E' così Il secolo della velocità! dicono loro.
Dove mai? Grandi cambiamenti! ti raccontano loro. Che roba è? E'
cambiato niente, in verità. Continuano a stupirsi e basta. E nem-
meno questo è nuovo per niente. Parole, e nemmenotante, anche
le parole che son cambiate! Due o tre di qui, di là, di quelle picco-
le... Tutti fieri allora d'aver fatto risuonare queste utili verità, sia-
mo rimasti là seduti, incantati, a guardare le dame del caffè.
...
Viaggio al termine della notte_ Cèline
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Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.
E qual de' numi inimicolli? Il figlio
di Latona e di Giove. Irato al Sire
destò quel Dio nel campo un feral morbo,
e la gente perìa: colpa d'Atride
che fece a Crise sacerdote oltraggio.
Eh beh...
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Molti anni dopo di fronte al plotone di esecuzione il colonnello AUreliano Buendìa si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio
Gabriel Garcia Marquez, "Cent'anni di solitudine"
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"E' estremamente difficile parlare del senso e dire su di esso qualcosa di sensato. L'unico mezzo per raggiungere tale scopo sarebbe quello di costruirsi un linguaggio che non significasse nulla: in tal modo verrebbe stabilita una distanza oggettivante che permetterebbe di tenere discorsi sprovvisti di senso su discorsi sensati."
A.J. Greimas, Del Senso
Nessuno aveva specificato che dovesse trattarsi di narrativa ed allora ho citato un saggio. Perché anche i saggi inziano in qualche modo e a volte iniziano clamorosamente bene. :)
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Citazione:
Originariamente Scritto da avrobay
"E' estremamente difficile parlare del senso e dire su di esso qualcosa di sensato. L'unico mezzo per raggiungere tale scopo sarebbe quello di costruirsi un linguaggio che non significasse nulla: in tal modo verrebbe stabilita una distanza oggettivante che permetterebbe di tenere discorsi sprovvisti di senso su discorsi sensati."
A.J. Greimas, Del Senso
Nessuno aveva specificato che dovesse trattarsi di narrativa ed allora ho citato un saggio. Perché anche i saggi inziano in qualche modo e a volte iniziano clamorosamente bene. :)
mi ha propio incuriosito :D sarà nella mia libreria a giorni.
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All'Ufficio per l'espatrio quella stronza viene a dirmi:
- Ogni emigrante ha diritto a tre valigie. Questa è la norma. In merito abbiamo disposizioni precise del ministero.
Protestare non aveva alcun senso. Ma naturalmente protestai:
- Solo tre valigie?! Ma come si fa con tutta la roba?
- Per esempio?
- Per esempio, la mia collezione di automobiline da corsa...
- Se la venda - rispose l'impiegata senza pensarci.
E poi aggiunse inarcando leggermente le sopracciglia:
- Se non le sta bene, scriva un reclamo.
- Mi sta bene - dissi.
Dopo il carcere tutto mi andava bene.
Sergej Dovlatov - La valigia
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Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta.
Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.
Una sua simile l'aveva preceduta? Ah sì, certo che sì. E in verità non ci sarebbe stata forse nessuna Lolita se un'estate, in un principato sul mare, io non avessi amato una certa iniziale fanciulla. Oh, quando? Tanti anni prima della nascita di Lolita quanti erano quelli che avevo io quell'estate. Potete sempre contare su un assassino per una prosa ornata.
Signori della giuria, il reperto numero uno è ciò che invidiarono i serafini, i male informati, ingenui serafini dalle nobili ali. Guardate questo intrico di spine.
Vladimir Nabokov - Lolita
A seguire, 400 pagine di pura poesia mascherata da romanzo... la storia di un'ossessione raccontata con incantevole eleganza.
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Citazione:
Originariamente Scritto da meigel
Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta.
Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.
Una sua simile l'aveva preceduta? Ah sì, certo che sì. E in verità non ci sarebbe stata forse nessuna Lolita se un'estate, in un principato sul mare, io non avessi amato una certa iniziale fanciulla. Oh, quando? Tanti anni prima della nascita di Lolita quanti erano quelli che avevo io quell'estate. Potete sempre contare su un assassino per una prosa ornata.
Signori della giuria, il reperto numero uno è ciò che invidiarono i serafini, i male informati, ingenui serafini dalle nobili ali. Guardate questo intrico di spine.
Vladimir Nabokov - Lolita
A seguire, 400 pagine di pura poesia mascherata da romanzo... la storia di un'ossessione raccontata con incantevole eleganza.
Adoro questo libro... :)
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“Questa è l'esposizione che fa delle sue ricerche Erodoto di Turi, affinché gli avvenimenti umani con il tempo non si dissolvano nella dimenticanza e le imprese grandi e meravigliose, compiute tanto dai Greci che dai Barbari, non rimangano senza gloria; tra l'altro, egli ricerca la ragione per cui essi vennero in guerra tra loro.
1. Raccontano i dotti persiani che furono i Fenici a provocare l'inizio delle ostilità: non appena, infatti, questi dal mare cosí detto Eritreo s'affacciarono a questo nostro mare e si stanziarono nella regione che tuttora essi abitano, subito si diedero a grandi navigazioni, trasportando merci egiziane e assire; tra l'altro, sarebbero giunti anche ad Argo - in quel periodo, Argo primeggiava in tutto tra le città del paese che ora si chiama Grecia...”
(Erodoto, Storie)
:smt039
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a lungo, mi sono caricato di buonora. Qualche volta , appena spenta la candela, gli occhi mi si chiudevano così in fretta che non avevo il tempo di dire a me stesso :"Mi addormento" . E,mezz'ora più tardi , il pensiero che era tempo di cercar sonno mi svegliava;volevo posare il libro che credevo di avere ancora fra le mani, e soffiare sul lume; mentre dormivo non avevo smesso di riflettere sulle cose che poco prima stavo leggendo, ma le riflessioni avevano preso una piega un pò particolare; mi sembrava di essere io stesso quello di cui il libro si occupava....
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Citazione:
Originariamente Scritto da ghibli
a lungo, mi sono caricato di buonora. Qualche volta , appena spenta la candela, gli occhi mi si chiudevano così in fretta che non avevo il tempo di dire a me stesso :"Mi addormento" . E,mezz'ora più tardi , il pensiero che era tempo di cercar sonno mi svegliava;volevo posare il libro che credevo di avere ancora fra le mani, e soffiare sul lume; mentre dormivo non avevo smesso di riflettere sulle cose che poco prima stavo leggendo, ma le riflessioni avevano preso una piega un pò particolare; mi sembrava di essere io stesso quello di cui il libro si occupava....
oops m iè scappato via prima dell' autore :Marcel Proust- Alla ricerca del tempo perduto-
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Ci vuole un correttore di bozze.... "caricato"??? :???:
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Colombo: - bella notte amico
Gutierrez: - Bella in verità...e credo che vederla da terra sarebbe più bella.
Colombo: - Benissimo: anche tu sei stanco di navigare
Bhe ragazzi... credo che sia probabilmente l'inizio più bello della storia della letteratura..
ok..non è proprio un romanzo...ma di fronte ad un incipit del genere...
...ah :lol: dimenticavo..
a voi indovinare l'autore... :lol:
E' facile ;)
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Con l'eccezione delle grotte Marabar - che sono a venti miglia di distanza - la città di Chandrapore non offre nulla di straordinario. Più rasentata che bagnata dal Gange, si trascina per circa due miglia lungo la riva e a stento la si riconosce dai detriti che il fiume deposita con tanta abbondanza. Sul lungofiume non ci sono gradini per i bagni, perché caso vuole che qui il Gange non sia sacro; in realtà non c'è lungofiume, e i bazar precludono l'ampia e mutevole vista della corrente. Le strade sono sordide, i templi abbandonati, e sebbene ci siano alcune case eleganti, sono nascoste in giardini o in fondo a viali così sporchi da scoraggiare chiunque non vi sia stato espressamente invitato.
Passaggio in India - Edward Morgan Forster
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Non proprio l'incipit ... appena poche righe oltre.
Dedicato a iMatt, per il quale mi sono ritrovata in piena notte a spulciare la libreria in cerca di Thoreau :-)
Henry David Thoreau, Walking:
In one half-hour I can walk off to some portion of the earth's surface where a man does not stand from one year's end to another, and there, consequently, politics are not, for they are but as the cigar-smoke of a man.
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C'era una volta...
:lol:
iniziano così tutte(quasi) le favole del mondo :P
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Citazione:
Originariamente Scritto da overlook
C'era una volta...
:lol:
iniziano così tutte(quasi) le favole del mondo :P
Overlook, da te mi sarei aspettata questo:
Jack Torrance pensò: - Piccolo stronzo intrigante. -
Ullman era alto poco più di un metro e sessanta, e quando si muoveva aveva la rapidità scattante che sembra essere peculiare a tutti gli ometti grassocci.
S.King, Shining
:D
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Citazione:
Originariamente Scritto da pippi
Citazione:
Originariamente Scritto da overlook
C'era una volta...
:lol:
iniziano così tutte(quasi) le favole del mondo :P
Overlook, da te mi sarei aspettata questo:
Jack Torrance pensò: - Piccolo stronzo intrigante. -
Ullman era alto poco più di un metro e sessanta, e quando si muoveva aveva la rapidità scattante che sembra essere peculiare a tutti gli ometti grassocci.
S.King, Shining
:D
quella fase è passata,ma se mi dovesse ricapitare di morire congelato dentro un labirinto... :lol:
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Citazione:
Originariamente Scritto da overlook
quella fase è passata,ma se mi dovesse ricapitare di morire congelato dentro un labirinto... :lol:
:lol:
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Grazie Pippi :)
Per dimostrarti che neppure io sono rimasto inattivo, ecco un'incipit a tema:
"Da dove si comincia? I muscoli si tendono. Una gamba è il pilastro che sostiene il corpo eretto tra cielo e terra. L'altra, un pendolo che oscilla da dietro. Il tallone tocca terra. Tutto il peso del corpo rolla in avanti sull'avampiede. L'alluce prende il largo, ed ecco, il peso del corpo, in delicato equilibrio, si sposta di nuovo. Le gambe si danno il cambio. Si parte con un passo, poi un altro e un altro ancora che, sommandosi come lievi colpi su un tamburo, formano un ritmo: il ritmo del camminare. La cosa più ovvia e più oscura del mondo è questo camminare, che si smarrisce così facilmente nella religione, la filosofia, il paesaggio, la politica urbana, l'anatomia, l'allegoria e il crepacuore."
Rebecca Solnit - Storia del camminare.
Oggi faccio un salto in libreria. :)
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Citazione:
Originariamente Scritto da imattg5
Oggi faccio un salto in libreria. :)
mi sembra la direzione giusta :)
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Il benedettino passò un mazzetto di penne variopinte sul taglio del libro, dal faccione tondo soffiò come il dio dei venti delle carte nautiche a disperdere la nera polvere, lo aprì con un ribrezzo che nella circostanza apparve delicatezza, trepidazione. Per la luce che cadeva obliqua dall'alta finestra, sul foglio color sabbia i caratteri presero rilievo: un grottesco drappello di formiche nere spiaccicato, secco. Sua eccellenza Abdallah Mohamed ben Olman si chinò su quei segni, il suo occhio abitualmente languido, stracco, annoiato era diventato vivo e acuto. Si rialzò un momento dopo, a frugarsi con la destra sotto la giamberga: tirò fuori una lente montata, oro e pietre verdi, a fingerla fiore o frutto su esile tralcio.
"Il Consiglio d' Egitto" Leonardo Sciascia (1921-1989)
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I bambini vennero presto per assistere all'impiccagione.
Era ancora buio quando i primi tre o quattro uscirono furtivamente dai casolari, silenziosi come gatti nei loro stivali di feltro.
Uno strato di neve fresca copriva il paese come una mano di colore e le loro orme furono le prime ad intaccarne la superficie immacolata. Passarono tra le casupole di legno camminando sul fango ghiacciato delle viuzze e raggiunsero la piazza del mercato dove attendeva la forca.
I bambini disprezzavano tutto ciò che gli adulti tenevano in considerazione. Spregiavano la bellezza e schernivano la bontà. Ridevano fragorosamente alla vista di uno storpio e se vedevano un animale sofferente lo uccidevano a sassate. Si vantavano delle loro ferite e ostentavano le ciccatrici con orgoglio e, riservavano il massimo rispetto alle mutilazioni: un ragazzetto privo di un dito poteva essere il loro re. Amavano la violenza; erano capaci di percorrrere miglia e miglia per vedere il sangue e, non mancavano mai a un'impiccagione.
[Ken Follett - I Pilastri della Terra]
Questo è il mio piccolo contributo...ciao :)
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..........ciao
...Era una notte incantevole, una di quelle notti,come ci possono forse capitare solo quando siamo giovani, caro lettore: Il cielo era un cielo così stellato, così luminoso che,guardandolo, non si poteva fare a meno di chiedersi: è mai possibile che esistano sotto un simile cielo persone irritate e capricciose ?....
Le notti Bianche - ( F.M. Dostoevskij ).......
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Bello Sergio! Ottima scelta. :)
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"Si designa con il termine"schizoide"un individuo la cui totalità di esperienza persolnale è scissa a due livelli principali:nei rapporti con l'ambiente,e nei rapporti con se stesso.Da una parte questo individuo non è capace di sentirsi INSIEME con gli altri,nè di partecipare al mondo che lo circonda,ma,al contrario,si sente disperatamente solo e isolato;dall'altra non si sente una persona completa ed unitaria,bensì si sente "diviso" in vari modi:per esempio vive se stesso come una mente e un corpo uniti fra loro da legami incerti,oppure come due o più persone distinte"
Da "L'io diviso"(studio di psichiatria esistenziale) di R.D.Laing
A me è piaciuto un sacco... :)
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"Ora comu ora, i Zosimo se la passavano bona. Ma sidici anni avanti, quanno erano di frisco maritati, Gisuè e Filònia la fame nìvura avevano patito, quella che si fa agliuttiri macari il fumo della lampa. Erano figli e niputi di giornatanti e giornatanti essi stessi, braccianti agricoli stascionali che caminavano campagne campagne a la cerca di travaglio a sicondo del tempo dei raccolti e quanno lo trovavano, il travaglio, potevano aviri la fortuna di mangiare per qualiche simanata, pre sempio una scanata di pane con la calatina, il companaticu ca poteva essere un pezzo di cacio, una sarduzza salata, una caponatina di milanciani. La notte, se si era di stati, dormivano a sireno, a celu stiddrato; se si era di 'nvernu, s'arriparavano in quattro o cinco dintra a un pagliaro e si quadiavano a vicenda con il sciato... "
(A. Camilleri - Il re di Girgenti)
:smt039
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Citazione:
Originariamente Scritto da Ismene
A. Camilleri - Il re di Girgenti
:smt039
Camilleri è geniale... per me è stata una scoperta tardiva e adesso provo a recuperare. L'ultimo che ho letto è "La bolla di componenda"... affascinante.
"Il birraio di Preston" è il suo capolavoro, secondo me.
;)
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Il re di Girgenti è un po' difficilino, perché è scritto tutto in dialetto... Ma tu, Meigel, qualcosa sicuramente afferrerai... Le nostre lingue non sono poi così distanti... :)
Non tutto di Camilleri mi è piaciuto.. Anche se è sempre molto gradevole... Alcuni sono degli scritti facili, ma gradevoli.
Questo che ho segnalato mi piace perché usa dei termini antichi e delle espressioni in dialetto che avevo dimenticato o che non avevo mai conosciuto... Ci sono delle immagini incredibilmente poetiche, come la descrizione degli odori di una donna, paragonati a vari tipi di spezie, aromi, fiori rari, frutti, da parte di un uomo innamorato e dolente di desiderio impossibile.. Le descrizioni dei cicli della terra e del lavoro dei contadini, in cui la Terra è prodigio.. E poi c'è la storia di un contadino che diventa Re.
Forse è il libro più bello di Camilleri...
:)
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Citazione:
Originariamente Scritto da Ismene
Forse è il libro più bello di Camilleri...
Allora ci devo provare senz'altro. L'uso del dialetto è un ostacolo soprattutto all'inizio, ma nelle mani di Camilleri è uno strumento irrinunciabile in ciò in cui lui è davvero maestro, cioè la rappresentazione dell'aspetto grottesco delle situazioni.
"Ma voi che abitate proprio lì, com'è che non avete sentito sparare?"
"Dormivo e ho 'u sonno pisanti. E po' chi lo dici che il picciotto è stato sparato vicino a la mè casa?".
"Come chi lo dice? Questo signore che l'ha trovato lo dice!".
"Nossignore, questo signore non lo dice! Questo signore l'ha solo attrovato e mi ha messo in mezzo!".
"Secondo voi come è andata la cosa?".
"Capace che gli hanno sparato se la fotte lui indovi, si è messo a camminare e doppo è vinuto a cadiri nella mè strata".
"E secondo voi, uno con quella ferita in testa è in condizioni di camminare?".
"E chinni sacciu? Nun sugnu medicu, iu".
(Andrea Camilleri - Privo di titolo)
E poi una cosa così
Citazione:
Originariamente Scritto da Ismene
"La notte, se si era di stati, dormivano a sireno, a celu stiddrato; se si era si 'nvernu, s'arriparavano in quattro o cinco dintra a un pagliaro e si quadiavano a vicenda con il sciato... "
è impensabile in italiano :)
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"Adam Appleby aveva la sfortuna, nel momento stesso in cui si svegliava dal sonno, di sentirsi inondare la coscienza da tutte quelle cose a cui meno desiderava pensare. Altri uomini, ragionava, accoglievano ogni nuova alba con la mente ed il cuore ristorati, pieni di ottimismo e determinazione, oppure si muovevano pigramente durante le prime ore del giorno in uno stato di beato intorpidimento, incapaci di qualsiasi pensiero sia piacevole sia spiacevole. Attorno al suo letto, invece, appollaiati come arpie, i pensieri spiacevoli aspettavano di balzargli addosso al primo sbatter di ciglia, e immediatamente lui si sentiva costretto, come un uomo sul punto di annegare, a rivedere in un istante la sua intera vita, diviso tra il rammarico per il passato e i timori per il futuro.
Perciò accadde che, mentre apriva gli occhi in una mattina di novembre e metteva a fuoco confusamente la rosa sfiorita, la terza in verticale e la sesta in orizzontale, sulla tappezzeria di fronte al letto, Adam si ricordasse simultaneamente di avere venticinque anni, che ben presto sarebbero diventati ventisei, di essere un neolaureato alle prese con una tesi per il perfezionamento che difficilmente sarebbe riuscito a terminare in quell'ultimo e conclusivo anno della borsa di studio, ormai completamente esaurita, di essere sposato con tre figli piccoli, di aver notato la sera prima su uno di loro uno sfogo preoccupante, di avere un nome ridicolo, di avere male a una gamba, del suo decrepito motorino che non era partito il giorno precedente, e che senza dubbio non sarebbe partito neanche quel mattino, di non avere ottenuto la lode alla laurea per via di un saggio scadente sull'inglese medievale, di avere male a una gamba, di essersi dimostrato talmente bravo alle elementari nel gioco di "chi-piscia-più-in-alto" sul muro del gabinetto maschile esterno che aveva bagnato la berretta del parroco in visita occasionale al campo giochi sull'altro lato del muretto, di aver dimenticato di prenotare al British Museum i libri che doveva leggere quella mattina, di sentire male a una gamba, delle mestruazioni di sua moglie ormai in ritardo da tre giorni e della gamba che gli faceva male."
David Lodge - E' crollato il British Museum
Scusate la lunghezza... avrei volentieri postato tutto il primo capitolo di questo libro, che è irresistibile
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Ecco un incipit notevole, scritto da un uomo al quale non faceva difetto l'ironia (oltre all'intelligenza, la profondità, la cultura ecc)
:)
“Io non credo che la scienza per sé sia fonte adeguata di felicità, né credo che la mia mentalità scientifica abbia contribuito gran che alla mia propria felicità, che io attribuisco al fatto che vado di corpo due volte al giorno, con immancabile regolarità.
Bertrand Russell – “La visione scientifica del mondo”