Hai proprio ragione: Costello stecca spesso e volentieri dal vivo. :)Citazione:
Originariamente Scritto da Ismene
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Hai proprio ragione: Costello stecca spesso e volentieri dal vivo. :)Citazione:
Originariamente Scritto da Ismene
Eh eh eh... eppure guarda anche Bob Dylan, non è che avesse 'sta voce...Citazione:
Originariamente Scritto da avrobay
:wink:
Infatti... :roll:
Sono d'accordo. Sebbene, trovo che sia proprio questo il bello di questo disco. Costello, un musicista rock quarantenne, accanto ad un compositore ultrasessantenne. L'uno, con una voce imperfetta, ruvida, ma indubbiamente sensuale (per chi ha ascoltato le sue ballad), l'altro che invece è amante della perfezione, autore di uno stile unico, complesso nella scelta dei tempi e negli arrangiamenti eppure così "leggero" ed elegante.Citazione:
Originariamente Scritto da Ismene
E' questo accostamento, secondo me, che rende "vivo" questo disco. Sono proprio le imperfezioni che sembrano renderlo "reale", che fanno nascere, dietro ogni fraseggio, un'emozione.
Vi racconto di un aneddoto che ho letto tempo fa.
Questo disco nasce da un canzone, God Give Me Strength, che fu composta per un film: Grace Of My Heart, inspirato alla storia di Carol King. Per la colonna sonora, la regista voleva utilizzare degli autori che avessero frequentato il Brill Building - il famoso edificio sede delle case discografiche newyorkesi negli anni '50/'60 - accanto ad altri, contemporanei, che ne avessero subito l'influenza. La scelta cadde su Bacharach e Costello. I tempi erano stretti, Bacharach in California e Costello a Dublino, ma entrambi accettarono la proposta.
In realtà i due non si incontrarono mai, comunicarono per telefono, fax, corriere; alla fine il risultato fu l'inizio di questo disco e la nostra soddisfazione.
PS. Oggi c'è il Mac, ma questa storia mi ricorda qualcuno che conosciamo...... 8)
Avishai Cohen - Continuo
http://img266.imageshack.us/img266/6997/imagesas1.jpg
Godetevi, appena potete, questo bel disco del contrabbassista Avishai Cohen.
L'ho scoperto per caso, ascoltando la radio, e lo sto ancora scoprendo...
Cohen è nato in Israele, si è trasferito a New York a 21 anni, ma adesso è ritornato a vivere nel suo paese; ha al suo attivo ben 8 Cd (ed io non me n'ero accorta!! :(); ha suonato con grandi musicisti come Chick Corea, Wynton Marsalis, Sting, Bobby McFerrin, Herbie Hancock... Padroneggia una tecnica notevolissima e la sua musica impeccabile è uno strano miscuglio di varie radici musicali, soprattutto di musica classica, jazz e mediorientale, e il risultato è piacevolmente indefinibile.
"Continuo" è il suo penultimo lavoro. L'ultimo CD - "As is", registrato Live al Blue Note, è uscito tre giorni fa e non è ancora giunto nelle mie mani... :)
Il pezzo più bello? "Ani Maamin", per adesso...
Buon ascolto!
:smt039
Un pianista jazz italiano molto poco conosciuto è Dado Moroni.
Un vero peccato, perché è bravissimo, forse quasi il più bravo di tutti.
Ho trovato questo suo disco, molto bello, che ci fa apprezzare le sue grandi qualità. Se vi capita di poterlo sentire suonare dal vivo, non perdetevelo..
Dado Moroni & NHOP - Bluesology
http://img507.imageshack.us/img507/1...esologybs7.jpg
:smt020
Volevo segnalarvi un disco, cogliendo al volo l'occasione poichè è pure su l'ITMS.
trattasi di Zita Swoon - Big city
Gli Zita Swoon sono una band belga di Anversa e sono capitanati da Stef Kamil Carlens originariamente bassista dei dEUS.
Che dire ? adoro questa band e questa è la loro ultima fatica (non l'unica, anche se sull'ITMS è l'unico disco disponibile).
Si muovono tra cordinate pop-rock-cantautoriali, testi (molto belli a mio avviso) in Inglese e , ultimamente pure in francese.
La voce di Stef ricorda un po' lo Waits più giovane ( closing time per intenderci).
E' un disco dalle atmosfere rilassate e prevalentemente acustiche.
io li adoro...se volete farvi un'idea ascoltatevi la fantastica cover di Series of Dreams di Dylan o la ballad Infinite Down dove un testo veramente triste è stemperato da un ritmo quasi "lounge" che alleggerisce un po'...
8)
Sarei curioso di un parere poi, se qualcuno li ascolta.
Ps. Non perdeteli dal vivo: è uno spettacolo fantastico.
Tantissima passione e Classe da vendere!
:o
http://www.frascolla.org/GG/05.jpg
“Far finta di essere sani” è un long playing di Giorgio Gaber del 1973; mi è successo di riascoltarlo in questi giorni e l’ho trovato ancora eccellente, nonostante i trentaquattro anni d’età. Alcune vecchie realizzazioni di Gaber, infatti, patiscono l’invecchiamento, come un alimento, insomma, “scadono”, trasformandosi in testimonianze storiche relegate in un ben preciso contesto politico e culturale.
Questo disco, invece, mi sembra ancora molto fresco, merito probabilmente anche dell’argomento e che il titolo ben riassume. Insomma, se posso, vi consiglio di darci nuovamente un’”ascoltata” e, nel frattempo, vi segnalo il link di un sito nel quale potete trovare i testi delle canzoni (che ovviamente, in Gaber sono fondamentali).
http://www.lyricsmania.com/lyrics/gi..._lyrics_13581/
Closer dei Joy Division (1980).
http://www.ondarock.it/images/cover/closer.jpg
Trovo che sia un disco veramente interessante, il secondo di questa band che ruota intorno alla figura di Ian Curtis, giovane musicista con difficoltà fisiche e psicologiche. In questo lavoro, l'ultimo con Curtis che si suiciderà prima dell'uscita, si possono apprezzare le atmosfere inquietanti della vera "dark music"; i testi, lentamente, raccontano, in un clima di distruzione, la disfatta e il desiderio di morte dell'autore.
Un disco da ascoltare comprendendone i testi e con animo predisposto (è fortemente angosciante). Musicalmente all'avanguardia e molto avanti sui tempi.
Una recensione completa e dettagliata è su Ondarock: http://www.ondarock.it/pietremiliari...ion_closer.htm
Bye, bye!
Michael Brecker - Pilgrimage
http://www.michaelbreckerliverecordi...over%20(1).JPG
Ultima opera del grande sassofonista americano Michael Brecker scomparso recentemente...
Nonostante questo disco sia stato registrato circa 5 mesi prima della sua scomparsa, e quindi durante la malattia (Michael era affetto da una fortissima forma di Leucemia), colpiscono la sua forza e la sua tenacia nell'improvvisazione, quasi come se attraverso il sax volesse urlare a tutti che ha ancora voglia di vivere...
In quest'ultimo album è accompagnato da alcuni tra i più grandi Jazzisti di questi tempi [Herbie Hancock, Brad Mehldau, Pat Metheny, Jack DeJohnette & John Patitucci] nonchè grandi amici di sempre, da lui stesso invitati alla realizzazione di un ultimo CD insieme...
...consigliatissimo...
JaCk