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fatto! nell'apposita sezione ovviamente ;)
Uno scrittore contemporaneo che io AMO è Irvine Welsh,da due dei suoi libri sono stati tratti i films Trainspotting e Acid House...
Quello che voglio segnalarvi però è un'altro dei suoi romanzi : "I segreti erotici dei grandi chef"
http://img205.imageshack.us/img205/7...2469751is9.jpg
Due giovani protagonisti, o per meglio dire due antagonisti, si fronteggiano nella Edimburgo del romanzo di Irvine Welsh. Danny Skinner è un giovane edonista che lavora lo stretto indispensabile e preferisce di gran lunga divertirsi. L’ha cresciuto la madre, un’ex punk, e a Danny il fatto di non aver mai conosciuto suo padre pare motivo sufficiente per vivere alla giornata. Brian Kibby rappresenta invece tutto ciò che Danny Skinner non è (e si guarda bene dall’essere): un bravo ragazzo di buona famiglia, serio, che non ha mai avuto una ragazza che è una. Un tipo mortalmente noioso, insomma. Per di più, da bravo figlio qual è, Brian si prende cura del padre in fin di vita, una situazione che acuisce in Danny il bisogno di sapere di chi è figlio. L’unica pista lo porta nel dorato mondo degli chef di grido: prima in città e poi nella California dei suoi sogni. Il tutto senza smettere di pensare ossessivamente a Brian, il quale nel frattempo ha contratto una malattia misteriosa e molto debilitante...
Mi rimane solo da dire che Irvine Welsh usa un linguaggio molto crudo,mia madre l'altro giorno ha aperto a caso il libro in questione e leggendone poche righe mi è rimasta shoccata,ancora non so quando si riprenderà! :lol:
Aggiornamenti sul sito... un po' lenti... :)
http://artlab.tuttologia.com/estesie/letture.html
IMHO Estesie sta crescendo, crescendo sempre di più:una sezione di grande qualità. Grazie Avro e grazie ragazzi per le vostre stupende segnalazioni.
Mel :)
concordo al 100% (grazie anche a te Mel) :smt023Citazione:
Originariamente Scritto da Melquiades
"Gomorra" di Roberto Saviano Ed. Mondadori
( se l'immagine è troppo grande fate pure )
http://img144.imageshack.us/img144/7296/gomorravp7.jpg
Un libro che racconta l'affermazione economica e finanziaria della camorra, la sua potenza militare, il suo sapersi adeguare ai cambiamenti nel corso degli anni... fino a superare silenziosamente anche Cosa Nostra per numero di affiliati e giri d'affari.
Una narrazione-reportage che mette a nudo i misteri del "Sistema" ( il termine "camorra" non si usa più...), un romanzo in cui il giovane scrittore è sempre presente in prima persona, un romanzo brutale sotto molti aspetti, di indagine meticolosa, di ricerca del dettaglio.
Il riferimento a Pasolini in alcune pagine del libro, la visita al cimitero di Casarsa, quelle parole... : "Io so. E ho le prove" suonano più come una condanna a morte per lo scrittore stesso che come tributo al grande Autore.
Ric
ho vissuto a Napoli fino ai trent'anni, conosco i posti, i quartieri descritti dal Saviano, le situazioni... la camorra si sentiva nell'aria, si annusava, ed era un odore dal quale tutti avremmo voluto liberarci... ma Napoli è così e non cambierà mai.
è il mio ultimo acquisto..., pronto per le feste di natale.Citazione:
Originariamente Scritto da macric
Grazie macric
Hai vissuto a Napoli fino ai trent'anni e dici che la camorra si respira nell'aria? A me personalmente sembra un pò eccessivo...e comunque dipende dalla zona in qui ti trovi. E poi il vero problema a Napoli non è la camorra, si fanno i fatti loro zitti zitti. Quella che scatena la guerra tra i clan è la delinquenza minore...Citazione:
Originariamente Scritto da macric
E poi dire che Napoli è così e non cambierà mai...mi sembra altrettanto eccessivo...
JaCk
Citazione:
Originariamente Scritto da JaCk
non mi sembra eccessivo ciò che ho detto... per niente affatto!
non so tu dove sia nato o vissuto o cresciuto : personalmente l'esperienza di vita al Centro Storico, ai "Tribunali", P.zza San Gaetano, Forcella, San Biagio dei Librai, via Foria, il "Cavone", la "Stella", Quartieri Spagnoli e via dicendo... mi ha fatto comprendere e conoscere questa realtà, prima da studente e in seguito da lavoratore - ricordo quando in una pizzeria, poco distante dal Vecchio Policlinico ( vicino al Conservatorio ), la padrona ci fece alzare perchè il locale serviva immediatamente per una "riunione" dei capi zona - ci fù rimborsata la pizza ma dovemmo uscire tutti dal locale, e non fù un episodio isolato - ricordo anche i volti di queste persone ( erano appartenenti alla famiglia Giuliano, erano... )
padri di miei compagni di scuola hanno dovuto chiudere l'esercizio a causa della camorra, vetrine rotte o negozio mandato a fuoco... ( magari prima la macchina sotto casa, che come avvertimento non è male... )
il padre di una mia compagna di scuola fatto fuori, proprietario di una pizzeria a Port'Alba
un mio amico non è riuscito a far durare più di un anno la sua trattoria...
una palestra di amici è dovuta scendere a compromessi pur di lavorare...
il mio prof. di religione del liceo è stato rovinato dalla camorra perchè ad essa dava fastidio, guarda il film : Pianese Nunzio 14 anni a maggio
http://www.imdb.com/title/tt0117336/
http://it.wikipedia.org/wiki/Pianese..._anni_a_maggio
sì è proprio il mio prof del Liceo Statale "Antonio Genovesi" di P.zza del Gesù ... e t'assicuro che tutto era fuorchè "ricchione".
poi c'è, Capodimonte, Miano, Secondigliano, Piscinola, Mugnano, Marano... tanto per rimanere vicino Napoli...
tu dove vivi? al Vomero o a Posillipo?
mai stato a Scampia? mai stato ad Arzano o a Melito? una passeggiata alla "Vele" ( da solo e non in compagnia ) magari rinfresca le idee...
parliamo anche del Pallonetto a Santa Lucia, della Pignasecca, di Montesanto, del Rione Sanità... quello sotto il "ponte" per intenderci ( l'ascensore esiste ancora o si và per quello stradone in discesa a destra venendo da Capodimonte? ) e mi vieni a dire che lì non si "respira" aria di camorra?
sì è vero... a me la camorra non ha mai dato fastidi ( almeno non direttamente ), ma per il semplice motivo che io per loro non ero nulla, e per nulla intendo il nulla.
sottolineo : la microcriminalità è cmq legata alla camorra e non indipendente come si vorrebbe credere... nulla si muove senza consenso, per cui non ci sono giustificazioni di sorta...
tornando a me, quando dopo qualche anno, stanco del centro storico, andai ad abitare ai Camaldoli ( quasi sotto l'Eremo ) ebbi a toccarla di nuovo la camorra - per un "equivoco" fra il proprietario di casa e i palazzinari cammoriisti abusivi della zona, ci "fecero" due vesponi 125 e 3 macchine con le ruote tagliate ( tutte e 4 ) nel giro di pochi giorni - andammo noi inquilini da uno dei capi zona, che stava a capo di una fiorente allora attività alimentare ( un supermercato ), a lamentare la cosa - morale : non ci venne rimborsato nulla, ma a capo di un mese fù montata una cancellata a chiudere il giardino condominiale e da allora nessuno più ha subito danni... di alcun tipo - ci vennero però detratti i danni avuti dall'affitto... cosa a cui ancora penso.
se abiti a Napoli devi comunque, direttamente o indirettamente fare i conti con la camorra, per questo me ne sono andato... - amo Napoli e mi manca da morire tutti i giorni, ma mai e poi mai tornerei a viverci...
potrei continuare ancora, ma non è il caso... se ti và leggiti il libro, altrimenti amen e la finiamo quà.
Ric
Credo che manchi da parecchio tempo...
OGGI la microcriminalità si fa sentire più della camorra...e non appartiene per niente ad essa...
Non abito a Posillipo nè tantomeno al Vomero (che pure sta diventando una schifezza) ma vicino ai Quartieri Spagnoli. Tutte le mattine passo per i Quartieri, la Pignasecca e Montesanto, e non si respira aria di Camorra...
Per ora la città è invivibile (tranne alcune zone, come ho detto prima) ma nessuno può dire che sarà così per sempre....
Comunque tanto per esser chiari, l'anno prossimo me ne vado a vivere e studiare in America, e quando tornerò in Italia, se le cose non saranno cambiate, andrò a vivere in Sicilia con i miei dai miei parenti...
P.S. stai sicuro che OGGI la camorra fa meno rumore della microcriminalità...
JaCk
Rientro nel tema del topic. Perdonate, benchè la vostra disserzione sia interessante, torno sulla tematica libri.
Improbable di Adam Fawer
http://img295.imageshack.us/img295/8...pljcaspxi6.jpg
Interessante mix fra il thriller e le teorie sulla fisica quantistica. L'ho letto appena uscito (2004).
David Caine, il protagonista del romanzo, scopre di avere un dono speciale: può vedere contemporaneamente nel passato nel presente e nel futuro grazie ad alcune visioni inspiegabili e misteriose che si formano nella sua mente. Sulle prime Caine teme di essere vittima di un grave disturbo psicotico ma ben presto comincia a sospettare che ciò che vede sia tutto vero e si avventura in un pericoloso viaggio nel mondo dell’ignoto e dei misteri della mente umana. Scopre che le sue straordinarie capacità sono dovute alla cura sperimentale contro l’epilessia a cui si è sottoposto volontariamente, riesce persino ad affinarle e ampliarle, ricorrendo alle sue conoscenze di statistica e di fisica dei quanti abbinate alle teorie junghiane.
Interessante tentare di capire se tutte le teorie legate al racconto possano avere un senso. Pare che il destino di ogni singolo sia legato e possa essere determinato anche da un piccolo gesto di chi ci vive vicino.
Cuori neri
di Luca Telese
http://www.pariopportunita.antoniodi...gini/cuori.jpg
Sito
Ventuno ragazzi freddati nella guerra spietata degli anni di piombo: mitizzati dai loro camerati, demonizzati dai loro nemici, dimenticati da tutti gli altri.
Il libro dedica un capitolo a ciascuna vittima, ricostruendo tutti gli episodi e i loro percorsi giudiziari, e corredandolo con articoli e testi dell'epoca più interviste ai protagonisti e testimoni di allora.
Telese parte dalla memoria, la sua prima intenzione è quella di documentare e restituire al presente il ricordo di queste vittime.
Ci riesce benissimo, perchè il suo libro è completo: ci racconta il clima dell'epoca, i sentimenti e gli odi furiosi che percorrevano la lotta politica di un decennio.
La documentazione è vastissima e spazia dai pamphlet e dai manifesti, fino alle sentenze e ai libri scritti dagli stessi protagonisti.
A tal punto che, in pratica, il libro diventa quasi un documento storico esso stesso.
Il contenuto è scottante per la sinistra italiana nel suo complesso, perchè, come scrive "il manifesto", negare che l'establishment culturale dell'epoca fosse pronto ad assolvere sempre e comunque la sinistra è in effetti impossibile e, più avanti, inutile proseguire nella lista, tanto interminabile quanto imbarazzante.
Rimuovere dalla memoria i propri errori culturali, pur se commessi in buona fede, trascinati dalla furia devastatrice della guerra civile di allora, penso che sarebbe un errore ancora più grande di quelli che si commisero negli anni di piombo.
Ma l'intento del libro non è quello di scatenare il solito "dibattito a sinistra".
Vale la pena, secondo me, segnalare anche l'attenzione attenta e quasi commossa che l'autore dedica ai familiari delle vittime: orfani, vedove, sorelle e fratelli...
Alcuni hanno pagato duramente i loro lutti, altri sono riusciti a ricostruirsi una vita, ma in tutti rimane ancora forte il senso di isolamento storico nel quale sono stati buttati dalla perdita della memoria collettiva, perchè si trattava di morti di serie B.
Penso che questa frase, che ho trovato nel libro, esprima bene il senso dell'opera:Quando ti ammazzano ti cancellano il futuro. E spesso ti riscrivono anche il passato.
Credo che restituire alle vittime la loro storia, e superare quella ereditata dalle varie "controinformazioni" dell'epoca, sia un atto di giustizia in se.
Penso che tu abbia perfettamente ragione... purtroppo la rimozione è stata largamente praticata in passato... a tal punto che oggi non sembra neanche più necessaria...Citazione:
Originariamente Scritto da alex
Grazie della segnalazione ;)Citazione:
Quando ti ammazzano ti cancellano il futuro. E spesso ti riscrivono anche il passato.
I QUATTRO ACCORDI,guida pratica alla libertà personale,un libro di saggezza tolteca di Don Miguel Ruiz
http://img159.imageshack.us/img159/1...accordikp0.jpg
L'autore è un discendente diretto dei toltechi,un Nagual...IQUATTRO ACCORDI è un piccolo libro,che con semplici parole prova ad aiutare l'uomo "moderno" a riappropriarsi della libertà emotiva...
I concetti,su cui si basa la saggezza tolteca,sono semplicissimi e proprio per questo strabilianti...
Credo sinceramente che sia un libro da leggere,costa pochissimo,scorre via in un attimo e credo anche che possa aiutare a migliorare la propria vita (questo però è un parere personale!),io ne sono rimasta estasiata! :)
ti va di citarne un paio? :)Citazione:
Originariamente Scritto da Frejya
ciao
UN POSTO NEL MONDO - FABIO VOLO
volevo consigliare questo bel libro...
è un romanzo leggero, spigliato, con un humor intelligente, non volgare, con spunti di riflessione interessanti e introspettivi
vorrei raccontarvi la storia, ma ci sarebbero troppi spoiler...
si legge in un w-end e lascia una bella sensazione di leggerezza
ciao
Ciao Alka! :)Citazione:
Originariamente Scritto da Alkampfer
Non è facile come credevo spiegarlo...ma ci provo!
Per i Toltechi noi viviamo tutti in un sogno che però non ci appartiene individualmente...fin da bambini infatti ci viene detto come ci dobbiamo comportare e cosa dobbiamo pensare dai genitori,dalla scuola,dalla chiesa che addomesticandoci con le loro regole non ci permettono di esprimerci liberamente...il risultato è sprecare energie ad inseguire i sogni di altre persone,ma non i nostri...e percepire il mondo in base ad aspettative altrui.
Per i Toltechi,gli accordi altro non sono che le scelte che compiamo ogni giorno,che per la maggior parte sono dettate dalla paura (paura di non piacere se diciamo la cosa sbagliata,paura di non compiacere se diciamo ciò che pensiamo ) e cosa più importante...le convinzioni degli altri sono così radicate nell'individuo adulto che diventa difficilissimo che non si auto-punisca nel momento in cui pensa con la propria testa nel caso in cui vada contro alle rigide regole dettate dalla società...
Questo libro ci propone 4 semplici accordi da prendere con noi stessi per spezzare questa catena di "sudditanza",per amarci di più e per incominciare ad inseguire il sogno che vogliamo noi...per diventare individui liberi...
La padronanza dell'intento,la padronanza dello spirito,la padronanza dell'amore,della gratitudine e della vita...questa è la mete dei Toltechi,la via verso la libertà personale... :)
Ho scoperto che vorrei essere un Tolteco! :DCitazione:
Originariamente Scritto da Frejya
Grazie Frejya (..e grazie Alka!)
EDIT/il libro lo prendo sicuramente, ti farò sapere
wow...
grazie Fre...
vado di corsa in rete a reperire un bel po' di informazioni!!! ;)
Ottimo,poi mi dite! :D
Non sono un appassionato nè tantomeno un esperto di fantascienza ma, leggendo questo topic, mi sono ricordato di un libro che ho letto qualche anno fa...
Le Meraviglie del Possibile - Antologia della Fantascienza. A cura di Sergio Olmi e Carlo Fruttero
http://img462.imageshack.us/img462/2942/30258500un7.jpg
Si tratta di una raccolta di brevi racconti di fantascienza, alcuni brevissimi; uno in particolare è il racconto più breve che abbia mai letto, lo straordinario "Sentinella" di Frederic Brown che inizia e finisce in una sola bellissima paginetta (è anche l'unico che conoscessi già prima di leggere questo libro, essendo riportato da Primo Levi nel suo "La ricerca delle radici").
Quasi tutti i racconti di questa raccolta sono belli, alcuni sono bellissimi.... uno in particolare, secondo me, è un capolavoro assoluto: "Fiori per Algernon" di Daniel Keyes; da solo vale l'acquisto del libro.
Impossibile descrivere la geniale intuizione che è alla base del racconto e soprattutto il sottilissimo "espediente" stilistico utilizzato dall'autore (e riprodotto fedelmente dalla traduzione); si tratta fondamentalmente di un viaggio nella mente del protagonista, vissuto attraverso le sue percezioni, una "parabola" dal primo all'ultimo rigo, che ci costringe ad interrogarci sul significato della parola "intelligenza".
Consiglio questo libro e in particolare questo racconto a chi, come me, non ha mai letto nulla di fantascienza prima.
Meigel, ci troviamo perfettamente d'accordo: "Fiori per Algernon" è il più bel racconto di fantascienza che io abbia mai letto :)
Struggente e poetico.Citazione:
Originariamente Scritto da avrobay
Un capolavoro assoluto.
Grandissimo libro e i racconti citati sono vere perle. Io sono tiepido con la fantascienza, ma questo libro e' davvero di un altro livello.Citazione:
Originariamente Scritto da meigel
Consigliatissimo.
http://tecalibri.altervista.org/L/I/LEASTHM_strade0.gif
Le Strade Blu - William Least Heat Moon
Un uomo dal sangue Sioux, in un periodo particolarmente nero della sua vita decide di 'scappare' da essa. Il libro racconta del suo viaggio per le strade blu d'america (nelle vecchie cartine le strade blu sono quelle secondarie) con il suo vecchio furgoncino.
Un libro di pensieri, riflessioni ed incontri. Un fantastico libro di viaggio, per conoscere l'America 'secondaria'.
Personalmente lo trovo molto piu' profondo e significativo del libro che verrebbe la tentazione di mettergli a confronto "La strada" di Kerouac.
Buona lettura.
Dopo un periodo di pausa si riparte finalmente con gli aggiornamenti.Citazione:
Originariamente Scritto da Melquiades
Piano piano...eh! Ecco stasera aggiunto Capote:
http://artlab.tuttologia.com/estesie/letture.html ;)
grazie ragazzi per la segnalazione, l'ho preso da poco e lo trovo stupendo...Citazione:
Originariamente Scritto da alex
E' sparita la copertina !?!?!Citazione:
Originariamente Scritto da Peterpan
Io non l'ho vista già dal tuo primo post (e continuo a non vederla...)Citazione:
Originariamente Scritto da Peterpan
(Infatti ero andato a cercarmela dopo a tua segnalazione http://www.internetbookshop.it/ser/s...SO43JDAKGPNRIR :))
Problemi con Imageshack? :?
Zorro un eremita sul marciapiede di Margaret Mazzantini
È un libricino piccolo piccolo da leggere in un oretta, é "semplicemente" un monologo di un barbone in giro per Roma...la sua vita rivista in una serie di flashback con il racconto delle sue emozioni e i suoi sfoghi.
Una piccola riflessione sulla nostra quotidianitá...
A me non é dispiaciuto.
Lo consiglio a chi si sposta in cittá in autobus.... :)
http://www.marcotravaglio.it/libri/sdf.JPG
Si prega di abolire le notizie per non disturbare le opinioni
di Marco Travaglio
La professione del giornalista è tra le più nobili che esistano. Informare, fare inchieste, guardare i fatti, spulciarli, per cercare di portare alla luce la verità.
Questa professione oggi è continuamente stuprata da giornalisti che prima di fare qualsiasi mossa, prendono appunti dal potere. Il solo fatto che sia necessaria la "controinformazione" è emblematico.
Marco Travaglio nel suo nuovo libro analizza il fenomeno, in Italia particolarmente accentuato, della "Scomparsa dei fatti".
Assolutamente imperdibile. Un manuale che andrebbe fatto studiare in tutti i corsi di Scienze della comunicazione.
La frase da ricordare: "Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, nella televisione italiana è il cane da compagnia. O da riporto"
Segue una parte dell'introduzione:
«I fatti separati dalle opinioni.» Era il motto del mitico Panorama di Lamberto Sechi, inventore di grandi giornali e grandi giornalisti.
Poi, col tempo, quel motto è caduto in prescrizione, soppiantato da un altro decisamente più pratico: «Niente fatti, solo opinioni». I primi non devono disturbare le seconde. Senza fatti, si può sostenere tutto e il contrario di tutto. Con i fatti, no.
C’è chi nasconde i fatti perché non li conosce, è ignorante, impreparato, sciatto e non ha voglia di studiare, di informarsi, di aggiornarsi.
C’è chi nasconde i fatti perché trovare le notizie costa fatica e si rischia persino di sudare.
C’è chi nasconde i fatti perché non vuole rogne e tira a campare galleggiando, barcamenandosi, slalomando.
C’è chi nasconde i fatti perché ha paura delle querele, delle cause civili, delle richieste di risarcimento miliardarie, che mettono a rischio lo stipendio e attirano i fulmini dell’editore stufo di pagare gli avvocati per qualche rompicoglioni in redazione.
C’è chi nasconde i fatti perché si sente embedded, fa il tifo per un partito o una coalizione, non vuole disturbare il manovratore.
C’è chi nasconde i fatti perché se no lo attaccano e lui vuole vivere in pace.
C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti non lo invitano più in certi salotti, dove s’incontrano sempre leader di destra e leader di sinistra, controllori e controllati, guardie e ladri, puttane e cardinali, prìncipi e rivoluzionari, fascisti ed ex lottatori continui, dove tutti sono amici di tutti ed è meglio non scontentare nessuno.
C’è chi nasconde i fatti perché confonde l’equidistanza con l’equivicinanza.
C’è chi nasconde i fatti perché contraddicono la linea del giornale.
C’è chi nasconde i fatti perché l’editore preferisce così.
C’è chi nasconde i fatti perché aspetta la promozione.
C’è chi nasconde i fatti perché fra poco ci sono le elezioni.
C’è chi nasconde i fatti perché quelli che li raccontano se la passano male.
C’è chi nasconde i fatti perché certe cose non si possono dire.
C’è chi nasconde i fatti perché «hai visto che fine han fatto Biagi e Santoro».
C’è chi nasconde i fatti perché è politicamente scorretto affondare le mani nella melma, si rischia di spettinarsi e di guastarsi l’abbronzatura, molto meglio attenersi al politically correct.
C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti diventa inaffidabile e incontrollabile e non lo invitano più in televisione.
C’è chi nasconde i fatti perché fa più fine così: si passa per anticonformisti, si viene citati, si crea il «dibbattito».
C’è chi nasconde i fatti anche a se stesso, perché ha paura di dover cambiare opinione.
C’è chi nasconde i fatti per solidarietà con Giuliano Ferrara, che è molto intelligente e magari poi si sente solo.
C’è chi nasconde i fatti perché i servizi segreti lo pagano apposta.
C’è chi nasconde i fatti anche se non lo pagano, ma magari un giorno pagheranno anche lui.
C’è chi nasconde i fatti perché il coraggio uno non se lo può dare.
C’è chi nasconde i fatti perché nessuno gliel’ha ancora chiesto, ma magari, prima o poi, qualcuno glielo chiede.
C’è chi nasconde i fatti perché così poi qualcuno lo ringrazia.
C’è chi nasconde i fatti perché spesso sono tristi, spiacevoli, urticanti, e non bisogna spaventare troppo la gente che vuole ridere e divertirsi.
C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti poi tolgono la pubblicità al giornale.
C’è chi nasconde i fatti perché se no poi non lo candida più nessuno.
C’è chi nasconde i fatti perché così, poi, magari, ci scappa una consulenza col governo o con la Rai o con la Regione o con il Comune o con la Provincia o con la Camera di commercio o con l’Unione industriali o col sindacato o con la banca dietro l’angolo.
C’è chi nasconde i fatti perché deve tutto a quella persona e non vuole deluderla.
C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti è più difficile voltare gabbana quando gira il vento.
C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti poi la gente capisce tutto.
C’è chi nasconde i fatti perché è nato servo e, come diceva Victor Hugo, «c’è gente che pagherebbe per vendersi».
Solo Applausi.
http://rifiuti.alessandroiacuelli.ne...tina_small.jpg
Ad un anno di distanza dal "Come muore la mia terra" esce il primo libro di Alessandro Iacuelli.
L'inquinamento costante e sistematico dell'ambiente e dei suoi abitanti sta cambiando la morfologia del paesaggio, rendendolo ormai molto simile ad una grande discarica. Ciò che è visibile ad occhio nudo, tuttavia, non basta per comprendere un fenomeno molto più complesso, il cosiddetto "business dei rifiuti".
Nel desolante paesaggio generale emerge Napoli, che agonizza soffocata dalle esalazioni dei rifiuti urbani, e la Campania, che muore avvelenata da materiali tossici, dalla politica compiacente e dalla criminalità che la assedia.
"Le vie infinite dei rifiuti" è un'inchiesta giornalistica che ricostruisce il viaggio e lo smaltimento dei materiali tossici verso la Campania e le motivazioni concrete dell'ormai cronica "emergenza rifiuti" della regione.
Scheda sintetica del libro:
Titolo: Le vie infinite dei rifiuti. Il sistema campano
Autore: Alessandro Iacuelli
Prezzo: versione cartacea a partire da euro 12,46; e-book euro 1,33
Dati: 15.24cm x 22.86cm, 236 pagine
Anno: 2007
Editore: Altrenotizie.org / Lulu
ISBN: 978-1-84753-184-1
Sinossi e breve recensione del libro
"Le vie infinite dei rifiuti" è un'inchiesta giornalistica di Alessandro Iacuelli in cui si ricostruisce il viaggio e lo smaltimento dei materiali tossici verso la Campania e le motivazioni concrete dell'ormai cronica "emergenza rifiuti" della regione. Il suo libro denuncia e racconta come oggi Napoli sia diventata un desolante paesaggio che agonizza soffocato dalle esalazioni dei rifiuti urbani, e perché la Campania sta morendo avvelenata da materiali tossici, dalla politica compiacente e dalla criminalità che la assedia. Ciclicamente l'emergenza rifiuti in Campania torna a far parlare di sé non appena un qualcosa, anche un episodio molto piccolo e apparentemente insignificante, interviene ad interrompere l'ormai oliato sistema delle connivenze mafiose su cui gira da sempre una macchina illegale che lo Stato non riesce (o non vuole riuscire) a sovvertire in alcun modo. Eppure, questa morsa di "monnezza" che opprime la Campania potrebbe essere spazzata via. Basterebbe solo volerlo.
Perché, allora, non si vuole? Cosa c'è dietro un'inquietante immobilità della classe politica che nonostante impegni gran parte del proprio tempo a raccogliere dati ed elementi sul problema, poi resta colpevolmente silente quando si tratta di passare all'azione? E, soprattutto: chi guadagna montagne di denaro sulla pelle delle persone? Con una coraggiosa inchiesta giornalistica, Alessandro Iacuelli ha scavato nelle radici di questa imbarazzante pagina della storia del nostro Paese ricostruendo nei dettagli il percorso che le ecomafie hanno fatto in quindici anni per conquistare il potere sul territorio e garantirsi introiti stratosferici attraverso traffici illegali che avvengono sotto gli occhi di tutti e senza che nessuno muova un dito per fermarli. Soprattutto quelli che avrebbero il dovere di farlo. Perchè la soluzione - anzi, le soluzioni - ci sono eccome.
E Iacuelli non le tace, così come non manca di ricordare nomi, circostanze, luoghi e omertà che inchiodano i responsabili di questo scempio davanti all'opinione pubblica senza possibilità di sconti. Un'inchiesta, dunque, che consente a chiunque di vedere lucidamente i contorni del problema ed arrivare a capire qual è oggi il vero 'oro di Napoli'. E poter guardare negli occhi gli autori di questa vergogna senza alcun timore.
L'autore:
Alessandro Iacuelli è giornalista free lance. Attualmente fa parte della redazione della testata on-line Altrenotizie (http://www.altrenotizie.org) per la quale ha curato tra l'altro, inchieste sull'emergenza gas dell'inverno 2005/2006, sul nucleare in Italia e sui rifiuti tossici e le ecomafie in Italia meridionale. Di origine napoletana e laureato in Fisica, da anni si sta occupando a tempo pieno della particolare 'emergenza' che vive la Campania da quasi 15 anni, tornando a seguire la 'sua' terra, il commissariamento straordinario dei rifiuti, le attività ecomafiose legate alla presenza camorristica e l'aspetto sanitario che sta provocando un aumento dei casi di cancro nella regione.
Per ulteriori informazioni e contatti http://rifiuti.alessandroiacuelli.net
L'accompagnatrice di Nina Berberova
Un breve romanzo amaro
http://img143.imageshack.us/img143/5...pj13aspdl8.jpg
"L'accompagnatrice" è la storia dell'incontro di due donne nella Pietroburgo del 1919.
Marija è una cantante, bella e brava, all'apice del successo; la Fortuna sembra guardare con benevolenza alla sua esistenza, fatta di benessere, protezione e privilegi.
Sonecka ne diventa la pianista accompagnatrice; la sua vita, dominata dalla precarietà, dalla fame e dalla malattia (come la maggior parte degli abitanti della Pietroburgo all'indomani della Rivoluzione) viene travolta da questo incontro. Marija diventa per Sonecka non solo lo specchio della sua personale disperata condizione, ma anche il simbolo di una ingiustizia "cosmica".
Ma la pianista prova non solo invidia ed astio nei confronti della fortunata cantante; contemporaneamente ne è attratta.
"Non avevo mai incontrato nella vita una donna simile - sentivo emanare da lei un soffio di equilibrio, misterioso, ammirevole e trionfante.
Ma quando pensavo ai giacinti, alla cameriera, al tepore e alla pulizia, provavo un moto di rivolta e mi chiedevo: è possibile che tutto ciò esista realmente e non ci sia modo di averne ragione? C'è pur stato qualcosa che ha avuto ragione della mamma e di me, di migliaia d'altri che hanno le dita gelate, i denti che si sbriciolano e i capelli che cadono - per la fame, il freddo, la paura, la sporcizia; è mai possibile, compagni della Ceka, che non ci sia modo di aver ragione di quell'appartamento, di quella donna, di quel gatto azzurro e che non ci sia nessuno capace di alloggiare in quel salotto una pidocchiosa famiglia di operai che adoperi il piano come un cesso e obblighi lei, tutte le mattine, a pulirlo con le sue mani rosee, in nome del "servizio civico"? E' mai possibile che tutto ciò rimanga così? E che noi, straccioni, diseredati, affamati, rassegnati, lo tolleriamo? Il formaggio olandese, e nella stufa il ceppo con la corteccia scura e nel piattino il latte per il micio?"
La descrizione del contorto equilibrio psicologico che si instaura tra le due donne è il pregio maggiore di questo breve romanzo.
"...e improvvisamente mi misi a pensare a lei, a Marija Nikolaevna Travina, che mi aveva baciata sulle guance, che mi aveva guardata con attenzione e tenerezza. Mi appariva come una perfezione assurda, inconcepibile, e piangevo, singhiozzavo, correvo, correvo lungo la strada, senza saper più perchè corressi, né dove andassi, né perchè sentissi tanto il bisogno di essere a casa, in camera, dalla mamma, senza sapere più chi fossi e dove, - a che scopo? E che cosa è la vita? e Dio? Dov'è Dio? Perchè non ci ha fatti tutti come lei?"
Quando infine il rapporto si interromperà e le due donne si allontaneranno, Sonecka capirà di aver attraversato l'esistenza di Marija come un'ombra invisibile ed ininfluente, e di essere stata come un topolino che ruota attorno ad una montagna; nulla di ciò che lei avrebbe potuto fare, o non fare, avrebbe mai potuto smuovere di un solo millimetro l'esistenza dell'altra. E, a maggior ragione, nulla di ciò che avrebbe potuto fare, dire o pensare, avrebbe mai fornito un senso ad una tale dimostrazione di ingiustizia.
Citazione:
Originariamente Scritto da meigel
Mi hai convinta. Credo proprio che lo leggerò. :)
Alessandro Baricco "I barbari. Saggio sulla mutazione"
Splittato: http://www.tuttologia.com/macp2p/showthread.php?t=18246
Ecco,io non sono proprio x niente brava a scrivere,se si tratta di creare un riassunto o una breve descrizione ancora meno,se poi di mezzo c'è la filosofia,che dire...si comincia ma non si sà quando si finisce....
posso solo dire che è un libro che merita di essere letto,anche dalle persone che di filosofia non ne vogliono sentir proprio parlare,gli argomenti sono semplici non sono mattoni....ma fanno riflettere :) ...non posso raccontarvi la storia,e nemmeno tutte le mie paranoie mentre lo leggevo.... se volete fateci un pensierino...di più non sò aggiungere,a parte che sono + di 500 pagine...
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Il mondo di Sofia
di
Jostein Gaarder
Oggi vorrei segnalarvi un libro che sto rileggendo in questi giorni con rinnovato piacere. :)
"La zia Julia e lo scribacchino" di Mario Vargas Llosa.
Trovo la parte iniziale davvero esilarante, nella descrizione delle prime trasmissioni di racconti radiofonici in Perù, in particolare di come Radio Central acquistasse i racconti a peso e per telegramma, un sistema che determinava una certa quantità di problemi...
"... talvolta, nel tragitto dall'Avana a Lima, nelle pance delle navi o degli aerei, o nelle dogane, le risme dattiloscritte subivano travagli e si smarrivano capitoli interi, l'umidità li rendeva illeggibili, si mescolavano i fogli, li divoravano i topi del magazzino di Radio Central. Poiché lo si notava solo all'ultimo minuto, quando [venivano distribuiti] i copioni, si verificavano situazioni angosciose. Le si risolveva saltando il capitolo smarrito e infischiandosene allegramente, o, in casi gravi, facendo ammalare per un giorno [i protagonisti], affinché nelle ventiquattr'ore successive si potesse rattoppare, risuscitare, eliminare senza traumi eccessivi, i grammi o chili scomparsi..."
Il libro si svolge su due piani paralleli: nei capitoli dispari il romanzo è autobiografico e raccontato in prima persona. Il giovane protagonista altri non è che il giovane autore, ai tempi in cui era ancora un aspirante scrittore. Nei capitoli pari, invece, narrati non più in prima, ma in terza persona, si passa al genere narrativo vero e proprio, ed ognuno di essi vuole corrispondere ad una puntata degli sceneggiati radiofonici. Sono episodi in uno stile volutamente d'appendice, dallo stile tendenzialmente ampolloso e dalle trame stravaganti.
Non vi racconto la trama per non rovinarvi la lettura. Una lettura molto piacevole, che mantiene costantemente sullo sfondo un'ironia intelligente su tutte le cose.
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Io vorrei segnalarvi un libro del geniale Michal Ende (lo scrittore della storia infinita).
Una raccolta di racconti che passano dalla genialita alla follia. Sempre che ci sia una differenza tra le due cose. Situazioni surreali che ti trascinano nei sogni distorti dello scrittore. Non so descrivervi meglio il libro, spero solo di avervi invogliato a leggerlo perchè ne vale la pena.
Concludo citando il sottotitolo del libro stesso:
Soltanto chi lascia il labirinto
può essere felice,
ma soltanto chi è felice
può uscirne :???:
Sì, ma.. ehm... IL TITOLO???