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L'ULTIMO CD
Cioè: La breve storia dell'ultimo Cidì che avete comprato.
Primo Topic per la salvaguardia dei gesti sociali in via d'estinzione.
Questo mio amico, che adora i Clash,
quest'estate ci ha invitati ad assistere ad un concerto a scatola chiusa,
a qualche chilometro da casa.
Un piccolo concerto dentro il cortile di un piccolo castello.
“Luca chi? ...sarà un concerto di musica Punk italiana?” Mi chiedo.
Non conoscevo Luca Bassanese (http://www.youtube.com/watch?v=O0JAxOaTX2g&feature=related) e neanche l'Orchestra Popolare che lo accompagnava.
Vabbè! Oso e ci vado, anzi, ci andiamo.
Fantastico! Un sorriso felice e incantato ci resta piantato sulla faccia,
dalla prima all'ultima canzone.
Alla fine del concerto, il mio amico, che è anche un appassionato di Jazz,
ci accompagna con aria soddisfatta al parcheggio.
Prima di andarcene però,
deviamo improvvisamente verso il banchetto vicino all'uscita tra le mura del castello,
e ci compriamo il loro ultimo Cidì.
Bello, rotondo, fisico e sottile.
Una cosa che non facevo da molto tempo.
Ho pensato ordunque,
di aprire una discussione su questo argomento.
Di confrontarmi con Voi e con la Vostra più recente seduzione musicale.
Di raccogliere cioè, le Vostre storie sull'ultimo solido e materico acquisto.
Ad un concerto, in un negozio, in spiaggia,
o in qualsiasi luogo dove ancora succedono queste (almeno per me) strane cose.
Che ne pensate? ( :) )
Ps: Se vi piace l'argomento,
sono ben accetti, altri Topics sul tema dei gesti sociali in via d'estinzione.
sono ben accetti, altri Topics sul tema dei gesti sociali in via d'estinzione.
:lol:
Ottima iniziativa! :smt038
Ciao Truzzo! ( :smt039 ) Molto gentile. ( :) ) Grazie.
Anghelus00
09-10-10, 15:31
E' bello poter leggere delle emozioni di qualcuno provate per un gesto che, almeno fino a poco tempo fa, non sembrava meravigliare.
I Cd, i concerti, il cinema perfino, la socialità, un libro ... stanno diventando sempre più rari. L'mp3, il Movie, la rete, lo streaming, l'ebook: il futuro. Sempre meno "romanticismo" nei gesti.
Poco tempo fa, devo essere onesto, dono lungo tempo di "distanza forzata" dai miei meravigliosi momenti d'acquisto tra libri e cd (fisicamente intendo - purtroppo per mancanza di negozi di musica, soprattutto, nella mia città, mi ero fatto sedurre dall'e-commerce), una sera, durante una festa vicino ad Avellino: "Giullarte", dove va rievocandosi l'antico mestiere dei giocolieri, fu allestito anche una sorta di mercato all'antica. Non pensate a chissà cosa, ma oltre alle vecchie botteghe, con gli artigiani a lavorare la paglia, il legno, la creta ecc. (ormai se non scomparsi, sempre più rari) c'era anche un piccolo angolo, in una traversina illuminata dalle torce e dalle bianche e sterile luci dei neon, dove mi sembrava, da lontano, di intravedere qualcosa di colorato. Mi avvicinai e, tutt'altro che sorpreso, li vidi: meravigliosi, magnetici, affascinanti... erano vinili.
Non potevo resister loro, entrai. Il profumo di vecchio, credo fosse l'odore del locale sempre chiuso e riaperto solo per quelle serate di festa, e quelle copertine cartonate colorate mi accese lo sguardo! Mi sentivo come impazzito. Erano anni che mi mancava quell'atmosfera.
Iniziai voracemente a scorrere, dapprima con lo sguardo, poi con le mani le varie sezioni. Pop, italiana, rock, hard rock, metal, heavy metal, ecc. Ma durante una ricerca senza obiettivi lo vidi: il mio ultimo acquisto (anche se non sapevo fosse l'ultimo prima di ora).
Era lì, come dimenticato: Peter Criss, l'autore di un vinile forse sconosciuto a tantissimi. "Let Me Rock You", il titolo dell'Album. L'emozione più grande è stata, devo ammetterlo, estrarre dalla custodia cartonata, prima, e da quella bianca - leggermente ingiallita - cartacea, poi, il disco. Lucido, nero. Dal 1982 era lì.
E' stato incredibile ritoccare con mano, scegliere, navigare tra mille e mille dischi... Un bel po' di tempo fa, almeno tre-quattro volte alla settimana, ero tra l'infinità di dischi. Nel "mio" negozio, con Pino, il "mentore musicale" che, prima di ogni acquisto, scavava nel profondo delle mie sensazioni, cercando e ricercando, per ore, ascoltando e testando brani, ero alla ricerca del Cd perfetto.
Edit: stavo dimenticando.
Non potendovi invitare tutti qui, sul divano, avanti allo stereo, vi lascio, anche se freddamente in una pagina web, un pezzo del mio prezioso ultimo vinile (si spera ultimo per ora).
A voi, Peter Criss in Let it Go. Da Let Me Rock You, del 1982...
http://www.youtube.com/watch?v=_yRO-jVGO1I&feature=related
Ciao Anghelus00.
Grazie d'aver raccolto l'invito.
E' stato bello leggere il tuo racconto.
Sempre meno "romanticismo" nei gesti.
Il confronto con le abitudini sociali del passato,
porta sempre con se
il rischio della sindrome da egocentrismo generazionale.
Consapevole di tale rischio,
e perciò illuso di poter esprimere un giudizio oggettivo sui cambiamenti sociali,
tendo a considerare l'invadende e crescente presenza tecnologica come un fenomeno da cui diffidare.
Credo però di sbagliarmi.
Forse, soffro semplicemente di nostalgia.
Nostalgia della competenza musicale offerta al cliente da quell'insostituibile proprietario con gli occhiali da sole e la camicia texana,
pronto ad alzarsi dalla sedia con entusiasmo per accompagnarmi in giro nel suo piccolo negozio dalle immense risorse discografiche.
...confermo!
Sono con te.
Sempre meno "romanticismo" nei gesti.
...Mi avvicinai e, tutt'altro che sorpreso, li vidi: meravigliosi, magnetici, affascinanti... erano vinili.
Non potevo resister loro, entrai...
Ho ascoltato Let it Go di Peter Criss.
...approfondirò la conoscenza.
A presto.
"Sogno d'Amore", raccolta di brani per pianoforte suonati da Lang Lang.
Dopo un entusiasmante concerto in cui Lang Lang accompagnava Cecilia Bartoli, come di consuetudine ci siamo persi per un po' nel negozio di libri e dischi all'auditorium. Era uscito da poco questo CD e non ce lo siamo fatti mancare.
Oltre alle note capacità del pianista, ad oggi considerato uno dei migliori, pur nella sua esuberanza (che oltretutto secondo me è diminuita a favore di una consapevolezza tecnica e artistica davvero notevole) , nel disco spicca un brano di Eric Satie, che non conoscevo e che mi ha spinto a cercare di saperne di più. Di Satie tutti conoscono un brano, che è anche finito (mala tempora currunt!) sulle suonerie dei telefonini, una delle sue Gymnopedies, pochi conoscono il resto della sua produzione, che invece considero interessante, anche per la stravaganza e la quasi-follia del suo autore. Il brano in questione è la Gnossienne N.1.
Qui ne trovate una buona interpretazione: http://www.youtube.com/watch?v=PLFVGwGQcB0
Una doppia emozione dunque, la soddisfazione per aver trovato un disco di un pianista apprezzato che suona musiche ben note e gradite (ci sono gran bei pezzi, Chopin, Liszt, Ciakovski, Rachmaninov...) e l'inizio di un altro percorso alla ricerca di un autore poco conosciuto con una vita ed un percorso artistico da scoprire...
Se qualcuno l'ha letto sembra quasi come le storie che cominciano e non finiscono mai di Calvino, in "Se una notte d'inverno un viaggiatore", casualmente uno dei miei libri preferiti...
:smt039
...come di consuetudine ci siamo persi per un po' nel negozio di libri e dischi all'auditorium.
Che bello! ( :) ) Chissà quante cose interessanti.
Musica Classica...
...la conosco così poco. ( :oops )
Bill Evans, Michel Petrucciani e altri di cui il nome,
anche se strizzo gli occhi,
non riesco a ricordare,
appartengono al gruppetto di pianisti
custoditi nella mia modesta cambusa musicale Jazz.
Il tuo racconto è stato molto stimolante.
Grazie Peterpan.
Questa sera, dopocena, andrò a riascoltarmi la Gnossienne N.1 di Satie.
Prima, una rapida occhiata su Wikipedia, per capire chi fosse, aiuta. :)
:smt039
P.S. Sul Jazz... sono io che conosco poco, per non dire quasi nulla !
mr. borges
01-11-10, 16:22
P.S. Sul Jazz... sono io che conosco poco, per non dire quasi nulla ![/QUOTE]
Un bel modo di avvicinarsi dalla musica classica al jazz è attraverso i jazzisti prestati alla classica o ascoltando quelli con formazione classica. Solo per citarne un paio: Wynton Marsalis, Uri Caine, Ralph Towner e non ultimo Stefano Bollani, che attualmente ha un CD, insieme al maestro Riccardo Chailly, tra i primi 10 in classifica (miracolo!!!).
Tornando all'anima del post...l'ultimo CD presso in un concerto, degno di essere condiviso (perché poco conosciuta, ma anche perché molto brava), è stato quello di Tèrez Montcalm, alla Corte degli Agustiniani a Rimini.
http://www.youtube.com/watch?v=ZgFfekHkzl4
Ciao Mr.Borges
Grazie per aver condiviso le tue preferenze musicali.
...per citarne un paio: Wynton Marsalis, Uri Caine, Ralph Towner e non ultimo Stefano Bollani...
...Tèrez Montcalm, alla Corte degli Agustiniani a Rimini.
...e grazie anche delle interessanti segnalazioni. ( :) ) A presto e Buon Ascolto.
A proposito di contaminazioni Jazz/Classica suggerirei l'ultimo CD di Esperanza Spalding:
http://www.esperanzaspalding.com/cms/
Ho visto il suo concerto recentemente ed ha una voce fantastica oltre ad essere un'eccellente contrabbassista.
...suggerirei l'ultimo CD di Esperanza Spalding...
...incanto del contrabbasso. ( :) ) Grazie dei dettagli sul tuo ultimo CD.
A presto Dingone.
mr. borges
16-11-10, 01:10
Ultimissimo CD comprato a un concerto, ieri sera!!! I Gaia Cuatro insieme al grande Paolo Fresu al teatro Nuovo di Varese. I Gaia Cuatro sono un jazz quartet composto da due argentini e due giapponesi (tra cui Aska Kaneko); a loro si è unito Paolo Fresu con le sue trombe. Un concerto bellissimo, di grande classe. Un incontro basato sul jazz contemporaneo con interpretazioni ritmiche molto originali: arie di tango, "chacarera" e "zamba" (la zamba argentina, non il samba brasiliano) mescolate a note e suoni giapponesi. Ne è valsa la pena fare 500 km (a/r), tornare a casa tardissimo e, stamattina, saltare il lavoro.
http://www.myspace.com/gaiacuatro
Ripetono i Gaia Cuatro da soli a Ispra (Va) sabato 20/11. Altamente consigliabili.
http://www.illagomaggiore.com/9071,Events.html
Ciao Borges.
Bentornato nel Topic dell'ultimo CD.
...arie di tango, "chacarera" e "zamba" (la zamba argentina, non il samba brasiliano) mescolate a note e suoni giapponesi.
Tango, Chacarera, Zamba e suoni giapponesi...
...bello!
Un "intreccio" musicale che offre al mio orecchio un'esperienza dalla quale sarà difficile allontanarsi.
Gaia Cuatro? Quasi, quasi, me lo compro anch'io.
Ne è valsa la pena fare 500 km (a/r), tornare a casa tardissimo e, stamattina, saltare il lavoro.
...a proposito d'esser in viaggio per la musica:
Poco più di un mese fa ho percorso all'incirca la stessa distanza,
per andare a Ferrara a sentire Roberto Gatto e Danilo Rea,
che accompagnavano,
con il pianoforte e la batteria,
Valerio Mastandrea che leggeva alcuni brani del testo di Accattone,
dalla sceneggiatura originale di Pier Paolo Pasolini.
Grazie. ( :) ) Al prossimo CD.
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