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Visualizza Versione Completa : I barbari. Saggio sulla mutazione



avrobay
09-04-07, 16:27
Ieri ho finito di leggere un bellissimo libro. Un saggio. Veramente lo avevo già letto quest'estate, a puntate, pubblicato su La Repubblica con una cadenza che adesso non ricordo bene. E' stata quindi una rilettura che ha confermato le prime entusiasmanti sensazioni: libro intelligente scritto da persona intelligente che aveva qualcosa di intelligente da raccontare. L'ho ri-letto nell'edizione pubblicata dal quotidiano (Euro 7,90) e non in quella di cui vedete qui la copertina e che ho invece comprato per un regalo ad un amico. Ma mi accorgo adesso che il saggio sì può scaricare e leggere senza pagare niente: http://www.repubblica.it/rubriche/i-barbari/index.html
Mi sono chiesto se fosse il caso di segnalarlo sul nostro forum, in quella (questa) sezione che si chiama Estesie e che ospita non recensioni ma consigli - semplici consigli tra amici - per prossime letture o commenti da condividere. Avevo dei dubbi: l'entusiasmo per questo saggio deriva forse dal fatto che i suoi argomenti fanno ombra e luce su molte cose di cui mi sono personalmente occupato? Voglio dire: "I Barbari" vale davvero quanto a me pare che valga? Perché secondo me, appunto, il libro vale moltissimo. Molto di più di quanto fosse ragionevole aspettarsi. Un libro che ha sorpreso anche chi, come me, aveva già apprezzato "Barnum" (1 e 2) e "L'anima di Hegel e le mucche del Wisconsin". Baricco è bravo, è colto. Scrive bene e si fa capire. Soprattutto: ha successo, non ha l'aria dell'intellettuale sfigato ed è di bell'aspetto. Caratteristiche che, se sei italiano, gli italiani in genere non ti perdonano. E pensare che io, invece, provo una naturale simpatia nei confronti degli invidiati di talento! Bah. Ma non si tratta solo di questo, ci mancherebbe. Ho piuttosto la sensazione che se il libro fosse stato scritto da un Baudrillard qualsiasi (riposi in pace) le reazioni del mondo accademico e della critica sarebbero state diverse. Magari mi sbaglio ma intanto questo saggio lo farei leggere a tutti i miei amici e forse anche a chi non ha mai letto un saggio in vita sua. Si prenda dal testo quel che si vuol prendere: tanto ogni capitolo contiene uno spunto interessante che vale più di tante altre fumose dissertazioni massmediologiche.

Alessandro Baricco
I barbari. Saggio sulla mutazione
http://www.tuttologia.com/forumtutor/ZZ5A77DFED.jpg

avrobay
09-04-07, 18:13
Ho pensato di splittare il topic aprendo così un nuovo argomento.

Tra l'altro questa è una regola generale: non è obbligatorio segnalare un libro nell'ambito del topic "La biblioteca di Mac Peer". Infatti se si pensa/spera che la segnalazione possa dare vita ad una discussione allora è forse preferibile aprire un topic specifico.
Tanto alla fine la segnalazione viene pubblicata comunque sul sito insieme alle altre: http://artlab.tuttologia.com/estesie/letture.html

;)

avrobay
10-04-07, 01:57
In effetti del libro non vi ho detto niente! Ho detto solo che mi è piaciuto e che fareste bene a leggerlo: troppo poco!

Aggiungo allora una citazione tratta dal capitolo numero otto:

"Fedele al dettato leopardiano, la domenica sera, nelle nostre case di bambini torinesi/cattolici/borghesi, era un momento di composta tragedia. La vestizione del pigiama, anticipata alle ore del crepuscolo come a voler tagliare di netto qualsiasi discussione sul possibile prolungamento del giorno di festa, immetteva in una specie di liturgia della mestizia nella quale ci si mondava dagli eventuali divertimenti domenicali, ritrovando quella disperazione di fondo senza la quale, era convinzione sabauda, nessuna reale etica del lavoro poteva fiorire, e dunque nessun lunedì mattina era affrontabile. In questa lieta cornice, molti di noi, alle sette di sera, accendevano il televisore, perché c'era la partita. Si noti il singolare. Era effettivamente una partita sola, anzi mezza: ne trasmettevano un tempo, in registrata, prima del telegiornale. Nessuno mai era riuscito a capire con che criterio la scegliessero. Circolava però la voce che la Juve avesse un trattamento di favore. E il Toro, per dire, non c'era quasi mai. Alle volte sceglievano partite finite 0 a 0, e questo ci suggeriva l'idea di un Potere dalle logiche imperscrutabili, e dalla sapienza fuori dalla nostra portata.

Naturalmente la partita era in bianco e nero (alcuni, in un commovente balzo in avanti tecnologico, avevano uno schermo che in basso era verde e in alto, non mi è chiaro perché, viola). Le riprese erano notarili, documentaristiche, sovietiche. Il commento era impersonale e di tipo medico: ma non gli era esente un tratto di follìa che ci avrebbe segnato per sempre. Dato che la partita non era in diretta, il commentatore sapeva benissimo cosa stava succedendo, ma faceva finta di non saperlo. Forse storditi dal crescente odore di minestrina che veniva dalla cucina, noi lo lasciavamo fare, a poco a poco rimuovendo l'assurdità umiliante della situazione. Succedeva allora che d'improvviso, senza nessun avvertimento, arrivato alla fine del tempo e pressato dal telegiornale incombente, il commentatore, senza nemmeno cambiare tono di voce, mandasse in pezzi l'intero nostro sistema mentale, facendo scivolare frasi del tipo: "La partita si è poi conclusa sul 2 a 1, grazie a un goal di Anastasi marcato al 23esimo del secondo tempo". D'improvviso sapeva tutto! E usava il tempo passato per dire il futuro! Era assurdo, e mortificante: ma noi, ogni domenica, tornavamo lì davanti, a farci violentare."


http://www.repubblica.it/2006/05/rubriche/i-barbari/capitolo-otto/capitolo-otto.html

duccio
10-04-07, 21:46
La questione "Baricco" è decisamente spinosa.. Molti lettori lo amano, molti scrittori lo odiano. Dicono non sia simpatico ed è abbastanza vero che un po' si autocompiace, come è vero però, che scrive divinamente.
Mi piace pensare che sia semplicemente consapevole.
Ho letto molto di suo, e mi piace. trovo poi che nei lavori "brevi", quelli che non sono romanzi per l'appunto, riesca anche a svincolarsi dal tanto criticato autocompiacimento.
"Barnum" mi è piaciuto, e mi hai decisamente convinto a leggermi questo.
Ma ci sono per caso le illustrazioni di Gipi che accompagnavano i suoi scritti su Repubblica?

avrobay
10-04-07, 22:13
Dicono non sia simpatico ed è abbastanza vero che un po' si autocompiace, come è vero però, che scrive divinamente.
(...)
Mi piace pensare che sia semplicemente consapevole.
Ho letto molto di suo, e mi piace. trovo poi che nei lavori "brevi", quelli che non sono romanzi per l'appunto, riesca anche a svincolarsi dal tanto criticato autocompiacimento.

Ciao duccio. Io non vedo autocompiacimento in Baricco, vedo invece talento, intelligenza e molto lavoro. Sono però d'accordo con te riguardo ai lavori brevi: secondo il mio modesto avviso sono i migliori :)



Ma ci sono per caso le illustrazioni di Gipi che accompagnavano i suoi scritti su Repubblica?

L'edizione che io ho letto e che ho adesso con me ha le stesse illustrazioni (molte delle quali a colori, copertina compresa) di Gipi apparse sul quotidiano. L'edizione che trovi in Libreria (Fandango Libri) l'ho avuta tra le mani per poche ore prima di incartarla per un regalo natalizio. Francamente non ricordo se le illustrazioni fossero le stesse. Immagino di no, ma non posso dirlo con certezza. Certamente la copertina è diversa ;)

avrobay
10-04-07, 23:28
Certamente la copertina è diversa ;)

Ho acquisito da scanner la copertina della mia edizione e... eccola qui :)


http://www.tuttologia.com/forumtutor/ZZ06CF1C68.jpg

duccio
10-04-07, 23:56
sì, sembrerebbe proprio Gipi.
Quella delle edizioni fandango è invece di Gianluigi Toccafondo.
In questi giorni provo a cercare la versione che hai tu, è più "filologicamente corretta" :lol: ;)
grazie per la scansione!!
:wink:

avrobay
11-04-07, 00:11
sì, sembrerebbe proprio Gipi.

E' lui. Di questo sono certo :)


Non conoscevo invece l''illustratore dell'edizione Fandango! Grazie.

alex
11-04-07, 09:26
Io non vedo autocompiacimento in Baricco

Baricco è la personificazione dell'autocompiacimento.

Tu non hai avuto la sfortuna di assistere a "Davila Roa" (1996, mai pubblicato), messo in scena l'anno seguente al teatro Argentina di Roma, per la regia di Luca Ronconi.

Alla fine il pubblico era giustamente inferocito e ha applaudito gli attori per empatia, vista la tortura alla quale erano stati sottoposti pure loro.

Baricco è un grande divulgatore, peccato che si creda pure un genio.

La pagina che hai copiato mostra tutta la sua capacità affabulatoria e anche una bella sensibilità, ma poi cosa racconta di intelligente?

Sono prevenuto, lo ammetto. :D

hellare
11-04-07, 11:38
Me l'ero letto quest'estate. Io sono obbligato ai giornali via internet e, con una sporta piena di se e ma, ha finito per riconciliarmi con Baricco. Gran bella e brava e onesta puttana.

avrobay
17-04-07, 00:46
Scusate se riprendo solo adesso la discussione. Non che abbia realmente qualcosa da aggiungere, ma mi sembra giusto dirvi che ho letto con interesse le vostre risposte. Al di là delle legittime antipatie - antipatie che avevo prefigurato fin dal mio primo post - mi permetto di ripetere il mio consiglio: leggete, se avete tempo, questo breve saggio.

Notte :)

Ismene
17-04-07, 17:19
Non mi ero proprio accorta di questo topic!

Io di Baricco ho letto quasi tutto, e mi è sempre piaciuto. Scrive benissimo, e questo per me ha la sua importanza. Quando l'ho detto, molte persone mi hanno guardata male... :(
È vero che lo trovano antipatico. Sarà che mi è capitato raramente di vedere lui, piuttosto che di leggere i suoi libri.

Leggerò "I Barbari", ne ho già stampata una parte.

Thanks. :)

avrobay
18-04-07, 00:23
Leggerò "I Barbari", ne ho già stampata una parte.


Il libro probabilmente ti farà ripensare (in un modo o in un altro) alla tua firma: "Se hai trovato un cammino senza ostacoli, è probabile che non conduca a nulla." :)