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Visualizza Versione Completa : Il mondo parallelo



iGodness
19-03-07, 03:43
Nella realta' era la mattina del 18 marzo 2007 e io ero in camera mia ad Arona (NO), dormiente sotto le coperte del mio letto... ma nell'altro mondo era tutt'altro giorno, tutt'altro luogo, tutt'altra atmosfera.

Il luogo mi ricordava la Sicilia: casette basse, chiare, senza il tetto. Dotate solo di terrazza. Attorno a me, un paesaggio abbastanza secco, una strada non asfaltata. Anzi, piu' che strada poteva apparire essere un cortile.
Tanta gente. Vestita di bianco. Forse in tunica. Gente che non conoscevo, con cui non parlavo. Stavano semplicemente li' a parlare tra loro, a gruppetti di 2 o 3 persone. Non ricordo neanche se si muovessero o se stessero sempre fermi.
Tutto sembrava abbastanza regolare, non mi sentivo particolarmente a disagio ne' fuori luogo. Era tutto a posto... fino a quel momento.

Dal nulla, nel bel mezzo di questo cortile apparve una statua. Non mi ero accorto della sua presenza prima. Come se fosse spuntata dal nulla ma come se allo stesso tempo fosse stata sempre li'. Era una faccia... pareva il muso di una cane. No, diverso da un cane. Solo ora trovo il termine: il viso di una bestia. La statua era scura. Alta circa 2 metri, 2 metri e mezzo. Non era rivolta verso di me. Ma ero stranamente attratto da quello sguardo. Lo avevo gia' visto. E poi un ricordo mi attraverso' la mente. Come fosse un fulmine. Vi ricordate l'inizio di quel vecchio film chiamato "L'esorcista"? La Warner Bros. ha prodotto la versione integrale qualche hanno fa. Bene, all'inizio del film si vede un bimbo che chiama questo prete per mostragli l'ultima scoperta: la statuina che raffigurava il viso di una bestia.
Nel mio sogno c'era proprio quel viso. Identico. E' strano che io l'abbia sognato in quanto non mi ritengo un tipo impressionabile da un film dell'orrore. Inoltre saranno passati anni dall'ultima volta che vidi quel film.
Comunque, nel mio sogno c'era proprio quel muso. Identico. Stessa forma, stesso sguardo... penetrante e inquietante. L'unica differenza era la grandezza: questa si allungava per minimo 2 metri.
E poi... poi non so' di preciso cosa fosse successo. Ma quella statua, muto'.
In un batter di ciglia non era piu' una faccia, ma divenne cio' che fino a qualche secondo prima impersonificava.
Ero conscio di che cosa fosse. Non era un diavolo o un demone qualsiasi. L'angelo nero in persona. I suoi occhi erano rotondi e rossi. Una mole inequiparabile. Meta' uomo, meta' bestia. Il suo sguardo faceva intendere cio' che era, ma allo stesso tempo il suo essere era di una bellezza mai vista prima. Fu cosi' che mi torno' in mente il significato del suo nome: Lucifero, portatore di luce.
Sebbene fosse normale morire di paura in una situazione del genere. Io non mi mossi. Anzi, non senti neanche' un particolare timore provocato dall'incontro con il signore degl'inferi.
Di quel momento particolare non ricordo molto. Ma due cose mi spiccano alla mente: i suoi occhi e la discussione. Si', perche' mi parlo'.
Non chiedetemi cosa mi disse. Non lo rimembro. Potrebbe anche avermi spiegato il significato della vita, ma non riesco proprio a ricordare. Ricordo soltanto che mi parlo'.
E poi... inaspettatamente accadde il peggio. Le unghie delle mani erano lunghissime ed affilate. Quasi fossero le zampe di un orso. Le uso'... Ma non contro di me. Sfodero' tali incontrollabili armi contro la gente che mi stava tutt'intorno. A uno a uno li fece fuori... Non so se ci fossero anche donne e bambini nel sogno. Ma poco importa. Non ne risparmio' nemmeno uno. Per mezzo di quelle mani, in pochi secondi riusci a sterminarli tutti. Ma c'era qualcosa di particolarmente strano nel suo massacrare. Mi accorsi che non guardava mai le proprie vittime. Le rincorreva, ma era voltato.
Guardava me. Costantemente.
Pareva quasi che sapesse gia' dove colpire grazie ai miei occhi. Io potevo vedere lui e le persone che tentavano inutilmente di scappare. Lucifero, tramite i miei occhi sapeva perfettamente dove colpire. Non stacco' per un solo momento lo sguardo da me.

Fui ben presto solo. Nessuno si salvo' a eccezione di me. Non saprei spiegarne il motivo, ma non sentivo volonta' in quell'essere di prendere anche la mia vita. Tutt'ora mi chiedo se fui realmente io il reale mezzo di quel massacro e non quelle unghie da Grizzley con cui squartava tutta quella povera gente.

A me non mi tocco'. Neanche una volta. E io sapevo che non avrebbe mai cercato di farlo.
A questo punto, mi svegliai...

avrobay
19-03-07, 09:41
Buongiorno iGodness :)
Sposto il racconto in ARTLAB perché penso che sia tuo e Artlab è la sezione in cui si pubblicano appunto i propri racconti.

http://artlab.tuttologia.com/poesia.html

theBlack
19-03-07, 16:55
A questo punto, mi svegliai... dal coma! Perchè la sera prima avevo esagerato con il cr**k! :)

ovviamente scherzo.. anzi ho letto con molto piacere questo racconto...
:smt038